Roma

Blitz del Ros contro gli estremisti di Militia

Machete, mazze da baseball, bastoni, materiale informatico, documentazione ideologica e perfino una divisa israeliana. Le hanno sequestrate i carabinieri del Ros nell’ambito dell’inchiesta coordinata dal pool antiterrorismo della procura romana nei confronti di 4 esponenti dell’organizzazione di estrema destra Militia, accusati di apologia del fascismo, diffusione di idee fondate sull’odio razziale ed etnico e violazione della Legge Mancino.
Maurizio Boccacci, 53 anni, originario di Verona ma residente ad Albano Laziale, ex appartenente di Ordine Nuovo, Stefano Schiavulli, 26 anni, Massimiliano De Simone, 42 anni, e Giuseppe Pieristè, 53 anni, avrebbero diffuso idee fondate sull’odio razziale ed etnico nei confronti in particolare di tutta la comunità romena, della comunità ebraica, arrivando anche a prospettare azioni violente contro il presidente Riccardo Pacifici, e contro la figura del sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Sono sospettati anche di aver annerito le «pietre di inciampo», poste in Piazza Rosolino Pilo, in memoria delle vittime della persecuzione nazista a Roma e si apprestavano in questi giorni a fare il «salto di qualità».
Intercettazioni telefoniche e ambientali, disposte nel quadro del monitoraggio di soggetti sospetti che la procura svolge sistematicamente, hanno spinto il pm Luca Tescaroli a emettere gli avvisi di garanzia e i decreti di perquisizione personale e domiciliare nei confronti dei quattro. I controlli hanno riguardato anche la «Palestra Popolare Primo Carnera» in via Tofano 6, gestita da Schiavulli e sede dell’organizzazione, e la discoteca «Kinky Club» dove è stato sequestrato il materiale necessario per produrre i manifesti firmati Militia, che dal gennaio 2009 sono comparsi in città e recitano «Alemanno con l’A.N.P.I.??? Il più infame di tutti quanti» e ancora «Lode e gloria ai fascisti. Morte ai partigiani».
«L’organizzazione politica di stampo Nazional-Rivoluzionaria Militia puntava a diventare una formazione più ampia, volta ad aggregare attorno a se ulteriori movimenti con vocazione di destra estrema», sottolineano gli inquirenti.

Finalizzata a questa espansione era l’adunanza nazionale che si sarebbe dovuta tenere oggi proprio nella palestra «Primo Carnera» con esponenti provenienti da tutta Italia, al fine di creare una struttura sovranazionale.

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