«Un sequestro di persona legalizzato. Il tribunale dei minori ha portato via il mio bambino, che farà 9 anni il giorno di Santo Stefano, improvvisamente e senza nessun tipo di preavviso, prelevandolo a mia insaputa dalla scuola, venerdì, ultimo giorno di lezioni. Quando sua nonna, è andata a prenderlo, a scuola semplicemente le hanno detto che non cera e che non sapevano dove fosse. Non cerano più la preside, le insegnanti... Pensavamo ce lavessero rapito».
Che suo figlio le fosse stato portato via dal tribunale dei minori Carmen Cazzaniga, 46 anni - di professione promoter e volontaria negli ospedali per lassociazione «No alla droga» - lha saputo solo quando erano passate ben 22 ore da quando aveva iniziato la strenua ricerca del bambino. E solo ed esclusivamente perché lei stessa e il marito lo hanno cercato ovunque senza sosta. Solo ieri pomeriggio - dopo che la donna, disperata, non trovando pace, aveva fatto denuncia di scomparsa del figlio in questura, aveva chiesto ai carabinieri e a un commissariato di avviarne le ricerche - a Carmen è arrivata infatti una strana telefonata sul cellulare. «Sono lassistente del giudice del tribunale dei minori Luca Villa. Stia tranquilla signora, le faccio avere lingiunzione con la quale si chiede che le venga tolto laffido del bambino. Suo figlio? È in una comunità protetta del Comune. Non può vederlo né parlargli».
Lingiunzione dice che Carmen e il marito - ex pregiudicato che, comunque, ha cambiato vita e ama, riamato, il bambino - non sono «genitorialmente adatti».
«In ogni caso non si rapisce un bambino così» piange lei. Come darle torto?