Il blitz a Venaus divide la Lega «Un errore». «No, linea dura»

da Roma

Malumore, stizza, e imbarazzo trasudano dalla Lega per quanto avviene in Val di Susa per la Tav. Difficile, fare il partito di lotta e di governo. Il risultato è talvolta contraddittorio, se nel consiglio regionale del Piemonte il Carroccio esprime con l’opposizione di centrodestra la solidarietà alle forze di polizia, però Mario Borghezio definisce un «grave errore» il blitz dell’altra notte e tuona che «Roma sta sbagliando tutto», e il ministro Roberto Calderoli che invece invoca «una linea durissima contro quella decina di facinorosi» mentre la popolazione va «giustamente informata».
La via mediana è incarnata dal ministro Roberto Maroni, che spiega come la Lega sia «favorevole alla Torino-Lione perché non si può interrompere un segmento del corridoio 5», però contemporaneamente avverte come «occorre capire le ragioni della protesta, che non può essere affrontata solo con l’intervento delle forze dell’ordine». Maroni scandisce e sottolinea che Palazzo Chigi «deve incontrare i sindaci, che sono democraticamente eletti e non sono i no global di Agnoletto», È diffidente e puntualizza: «Se, come dice Lunardi, coloro che protestano hanno torto perché i rischi amianto non esistono ma anzi ci sono solo vantaggi, allora non c’è alcun motivo per non convocare i sindaci e semplicemente spiegare loro che non ci sono pericoli. Se non si convocano, significa che le cose non stanno come ci è stato detto in Consiglio dei ministri».
Tant’è che il sottosegretario Roberto Cota, che è pure segretario della Lega piemontese, annuncia di aver chiesto, «insieme al ministro Roberto Calderoli», un incontro col premier per affrontare i problemi legati alla Tav in Valle di Susa. Al colloquio con Silvio Berlusconi «porteremo anche Mauro Carena, presidente della Comunità montana Alta Valle di Susa, che è un esponente del nostro partito», promette Cota che lamenta: «Non si può blindare la Valle di Susa come se si fosse in guerra, e non si può essere in guerra coi propri cittadini». Ma proprio il ministro Calderoli è per la linea dura: «La Torino-Lione è un’opera indispensabile, non saranno dei facinorosi a fermarla. L’ordine pubblico va mantenuto, occorre una linea durissima».
Il Carroccio piemontese si dissocia dalla sinistra che «ha strumentalizzato la protesta aizzando la gente», però lamenta nei confronti del governo l’uso di «due pesi e due misure», perché nella «protesta di Scanzano Ionico per lo stoccaggio delle scorie nucleari ci si è comportati in modo cosiddetto responsabile, qui si usa il manganello».
Delusione e critica sono ugualmente chiare in Borghezio, se il capogruppo leghista a Strasburgo stigmatizza: «Il blitz notturno contro i valligiani effettuato a Venaus è un grave errore e va esattamente nella direzione opposta alla linea indicata a Torino da noi della Lega, dando così ulteriore spazio e fiato agli estremisti infiltrati nella contestazione».

Così, Borghezio esorta: «Dobbiamo far capire al governo di Roma che in Val di Susa non ci si può comportare nei confronti degli abitanti con metodi coloniali, esponendo in tal modo il personale delle forze dell’ordine all’ira esasperata degli anti-Tav».

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