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Per bloccare il Pgt la sinistra abbatterebbe la Torre Velasca

Vogliono poter abbattere la Torre Velasca e costruire torri nei cortili. Cancellare il vincolo storico-monumentale che tutela l’immobile di via Montenapoleone 12 e quello culturale che (almeno fino ad oggi) ha protetto lo stabile di corso Italia 6. Concentrata nella mission di affossare in aula il Piano di governo del territorio a tutti i costi, forse la sinistra ha perso di vista che la lotta «di chi si erge a paladino del verde e dei vincoli architettonici» potrebbe «cancellare i boschi e abbattere palazzi storici, persino la Torre Velasca». Quando il capogruppo del Pdl Giulio Gallera ieri ha fatto la lista degli emendamenti presentati in primis dall’ecologista Milly Moratti e a seguire dal capogruppo del Pd Pierfrancesco Majorino o da Ines Quartieri del Prc, dai banchi dell’opposizione si è scatenato un boato. E una fila di precisazioni, di mezze ammissioni: dopo una guerra al centrodestra accusato di voler moltiplicare i grattacieli in città, chissà come voterebbe in aula la proposta - sottoscritta perchè venga discussa in aula - di cittadini che chiedono ad esempio di «raddoppiare l’indice di edificazione in un’area di proprietà». Majorino assicura che «forse c’è stato un errore» ed è «pronto a ritirare questa richiesta». Dopo il coup de theatre in aula, il finale di Gallera è quasi scontato: «Il centrosinistra ha scelto una contrapposizione basata su ragioni becere e contraddittorie».
Per capire la questione. Nei mesi scorsi sono state depositate oltre 4mila osservazioni al Pgt. Per allungare i tempi la sinistra aveva recuperato quelli bocciati in commissione con 2.785 emendamenti. Il gruppo Fonsai del patron Salvatore Ligresti proprietario della Torre Velasca aveva chiesto alla giunta di eliminare i vincoli culturali per tenere solo quelli paesaggistici (così in futuro potrebbe in teoria ristrutturare il capolavoro, in extremis, persino di abbatterlo). Milly Moratti ha firmato un emendamento per poter discutere e magari accogliere in aula le ragioni di Ligresti. «La mia non è un’operazione sul merito ma di metodo, bisogna discutere tutte le osservazioni per evitare ricorsi» prova a difendersi. Anche se seguendo questa filosofia, delle oltre 4mila osservazioni dei cittadini anche la sinistra ne avrebbe scartate più di mille.

Sempre a firma di Milly Moratti c’è la richiesta di «poter costruire di più al Cerba non conteggiando i servizi come volumetria» come riassume il Pdl, o di «poter utilizzare indiscriminatamente le vecchie e le nuove norme a seconda di cosa permetta di costruire di più», o «eliminare una fascia boschiva a Muggiano» e con il consigliere Maran appoggia la proposta di Beni Stabili di «costruire torri nei cortili». La Quartieri del Prc recupera la richiesta di Claudio De Albertis (Assimpredil) che voleva poter eliminare o realizzare «meno servizi di interesse pubblico» con la perequazione. Il Pdl aveva detto no.

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