Monica Marcenaro
da Milano
Stop allingresso di oltre centocinquanta nuovi infermieri allospedale Le Molinette di Torino. Avrebbero dovuto prendere servizio allinizio di maggio. Ma è bastato che lApla, lassociazione che rappresenta le società di fornitura di lavoro temporaneo autorizzate e iscritte nellapposito albo istituito presso il ministero del Lavoro, presentasse un ricorso al Tar in cui si contesta la gara dappalto per la fornitura della manodopera e di pari passo inviasse un atto di diffida al nosocomio torinese, allispettorato del lavoro e alla Procura della Repubblica, perché la macchina dellassunzione si bloccasse. È stata la stessa struttura ospedaliera a prendere provvedimenti: prima ancora della pronuncia del tribunale amministrativo, ha sospeso laggiudicazione della stessa gara.
Infermieri polacchi e albanesi senza arte, né parte. Spesso alla preparazione lacunosa si accompagnano la pochezza del vocabolario e la miseria della lingua italiana. I camici bianchi neocomunitari o extracomunitari sono numerosi grazie anche alle gare dappalto indette dagli ospedali per far fronte allemergenza di personale con aggiudicazione della «fornitura» al minor prezzo possibile. Appalti con il «trucco», visto che, trattandosi di professioni intellettuali protette (come quelle di medici, avvocati, geometri), dovrebbero essere stipulate delle convenzioni dirette e non indette delle gare, aperte per di più a ogni genere di società. «Ci sono delle norme che vietano lintermediazione di lavoro per le professioni intellettuali - sottolinea lavvocato Dario Gamba, docente di Diritto del lavoro alluniversità Cattolica di Torino - e delle evidenti ragioni di opportunità. Non si tratta, poi, di veri appalti perché non cè da parte dellappaltatore lorganizzazione di mezzi, né il rischio dimpresa che, stando al codice civile, contraddistinguono questo contratto dalla mera fornitura di manodopera». Da qui il ricorso presentato al Tar del Piemonte contro la gara indetta dallospedale Le Molinette di Torino per coprire 155 posti dinfermiere per 36 mesi e un valore complessivo di quasi 24 milioni di euro. A vincerla due cooperative.
Davvero gli ospedali devono far quadrare i bilanci spendendo il meno possibile quando hanno bisogno degli infermieri? Comè possibile che nel momento di maggior disagio, cioè quando si è allettati, a portarci le medicine siano degli stranieri che sanno poco o nulla litaliano? Tantè, quello dellospedale le Molinette di Torino è solo lultimo di una serie di casi che vedono protagonisti soprattutto gli ospedali del Nord Italia dove infermieri non se ne trovano. «Un caso significativo precisa il legale perché sono diversi gli elementi di contestazione: in primo luogo la scelta della gara dappalto con laggiudicazione al minor costo, anziché della convenzione come vorrebbe la legge in tema di professioni intellettuali. Una gara aperta a tutti, a ogni genere di società e non riservata a quelle interinali o di somministrazione lavoro, le uniche autorizzate dalla legge a fornire manodopea. Lunico criterio di preferenza continua Gamba è stato quello del prezzo più basso, un obiettivo contestabile. In tema di professioni, infatti, il minor costo non può rappresentare da solo un affare, soprattutto se si tratta di servizi alla persona e non di mensa». «Lerrore sta tutto nella scelta di indire una gara dappalto rincara la dose Giovanni Bocchieri, presidente dellApla quando di appalto non si tratta, bensì di fornitura di personale. Basti pensare che il ricavo per la società appaltante è rappresentato solo dalla paga oraria dellinfermiere, senza nulla di più. Il servizio pertanto non cè».
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