Blu Area, commercianti in rivolta: «Il Comune rovina noi e la città»

«È una vergogna il balzello da 50 euro al mese per i veicoli di trasporto merci»

Blu Area, commercianti in rivolta:  «Il Comune rovina noi e la città»

(...) per garantire che la sosta all'interno delle aree blu avvenisse nel rispetto delle regole».
La prima sanzione è stata emessa nella tarda mattinata in corso Torino e durante l’intera giornata - su un'area di circa 4500 posti auto e 1500 posti moto - sono state rilevate 111 sanzioni a carico di possessori di autoveicoli che non esponevano nessun contrassegno o tipo di pagamento.
Multate, inoltre, numerose auto in doppia fila e a moto in sosta nelle aree blu. Già dalle ultime ore della mattinata, comunque - fa sapere ancora Ami - si è riscontrato alla Foce un minor congestionamento delle aree di sosta e un maggior ordine «a dimostrazione che buona parte dei cittadini - è sempre l’azienda che parla - ha compreso le finalità del Piano seguendo e rispettando le indicazioni e le norme operative. In questo modo, pertanto, gli ausiliari sono stati prevalentemente il punto di riferimento sul territorio per fornire informazioni e aggiornamenti». Ami, infine, approfitta per ricordare «ai residenti che non avessero ancora provveduto a fornirsi del contrassegno per la sosta nelle Aree Blu di Foce di provvedere con sollecitudine, poiché le auto senza contrassegno saranno soggette a sanzioni. Per il rilascio dei contrassegni è possibile rivolgersi all'Infopoint Blu Area presso l'Aci di Genova in viale Brigate Partigiane 1/A, aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8 e 30 alle 17 e 30. Il modulo per la richiesta dei contrassegni è inoltre scaricabile dal sito internet www.bluareagenova.it».
Sempre da ieri è entrata in vigore - in via sperimentale - alla Foce la tariffa speedy agevolata che sarà applicata in tutte le Isole Azzurre della zona (in cui è consentito sostare esclusivamente a pagamento). La nuova tariffa, pari a 50 centesimi per 30 minuti di sosta, è stata introdotta per favorire il disbrigo di commissioni e acquisti veloci «in considerazione dell'elevata concentrazione alla Foce di attività economiche, commerciali e servizi di pubblico interesse».
Fin qui, le dichiarazioni di Ami. Di tutt’altro tenore, invece, il giudizio dell’«altra parte», in particolare dei commercianti che lanciano l’allarme, all’insegna della stroncatura senza appello di una «tassa iniqua, che ci penalizza in maniera decisiva: di questo passo, saremo costretti a chiudere le saracinesche». Non si tratta di qualunquismo, avverte ad esempio Laura Canepa, titolare della cartoleria «Linea Ufficio» di via Rimassa. E spiega: «Trattiamo forniture per uffici, e avremmo bisogno di spazi per carico e scarico merci. Mai avuti, in passato. Ma finora ce la siamo cavata. Il futuro, invece, è critico. Lo abbiamo detto all’assessore Arcangelo Merella: rischiamo il tracollo. Si è già visto nella prima mattina di applicazione intransigente del piano parcheggi: non è arrivata neanche la metà dei clienti».
Parere analogo da parte di Franco De Stefanis («Repetto vini e liquori»): «Io uso da quarant’anni il bus, ma quello che non mi va giù - tuona -, per quanto riguarda le Blu Area, è la tassa da 50 euro al mese che viene imposta ai commercianti per le auto da lavoro! Un’ingiustizia che finisce per penalizzare noi, ma anche la città. Non è una società giusta quella che tassa il lavoro a questo modo. Per di più, senza una contropartita rappresentata dal miglioramento dei servizi pubblici. Ma i nostri amministratori - conclude amaramente De Stefanis - non capiscono che, andando avanti così, Genova muore?».


Argomenti che non commuovono l’amministrazione di Tursi, ormai proiettata a replicare la strisce azzurre fra poche settimane in centro e, subito dopo, a Castelletto, nella prospettiva di estendere a più non posso le Blu Area, ridurre drasticamente i posti auto e moto gratuiti, e, soprattutto, alleggerire ulteriormente le tasche dei cittadini.
Un disegno che sta andando decisamente in porto, anche se la città va altrettanto velocemente in malora.

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