Ad avvicinare Europa e Giappone, automobilisticamente parlando, non contribuisce solo il ritorno di molte marche del Vecchio Continente al Salone di Tokyo, ma anche una serie di alleanze tra gruppi occidentali e del Sol Levante. Un contesto che, ora, sembra in ulteriore evoluzione. In prima battuta per la querelle tra il gruppo Volkswagen e la Suzuki giunta a un arbitrato voluto dalla casa giapponese, che lo giustifica dicendo di non avere avuto accesso alle tecnologie tedesche riguardanti l'abbattimento dei consumi e delle emissioni, ma respinto dalla Volkswagen che vuole evitare la scissione accusando il «partner» di avere violato i termini dellaccordo per lutilizzo di turbodiesel made in Fiat.
Ma proprio nei giorni scorsi Suzuki, per ribadire la propria indipendenza e forse per porre le basi di una nuova intesa magari con Fiat, ha annunciato che acquisterà altri 100mila turbodiesel italiani. Viaggia, invece, in acque tranquille lalleanza tra la Mercedes e gli euro-nipponici di Renault-Nissan. La collaborazione prevede lo sviluppo congiunto di nuovi motori e di architetture comuni per le future city-car dei due gruppi, limpiego di motori a benzina e a gasolio tedeschi per le vetture del brand di lusso della Nissan, ovvero Infiniti, quello di turbodiesel e cambi giapponesi per veicoli commerciali della Mercedes e sconfina nel campo della propulsione elettrica. Infine, è stato annunciato laccordo tra i gruppi Bmw e Toyota.
Lintesa è stata ispirata dallinteresse del colosso nipponico nei confronti dei turbodiesel bavaresi di cui beneficerà dal 2014 per il mercato europeo, ma in campo è entrata anche la realizzazione congiunta di vetture a basso impatto ambientale (co-sviluppo di batterie al litio).
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.