Economia

Bnl, fumata grigia tra Unipol e contropatto

Ultimi contatti per Consorte, alla ricerca di una spalla finanziaria. Le ipotesi sul Crédit Suisse

da Milano

Slitta l’assalto finale di Unipol su Bnl. Nonostante la convinzione ormai diffusa che le due parti fossero a un passo dalla quadratura del cerchio, l’incontro di ieri in via Barberini a Roma tra il contropatto e la compagnia di Giovanni Consorte si è concluso con una fumata grigia. Mentre i convenuti definivano «interlocutorio» il summit ribadendo che la decisione su una eventuale vendita sarà presa «all’unanimità» a dividere i due fronti ci sarebbe infatti ancora il nodo del prezzo. Come era già accaduto per la sfumata discesa in campo della Popolare di Verona lo scorso marzo.
Le trattative, tuttavia, proseguono e un nuova verifica sarebbe in agenda già la prossima settimana. Lo schema di massima prevederebbe che Unipol rilevi l’intero pacchetto dei soci alleati di Caltagirone (27% del capitale) mettendo sul tavolo 2,75 euro per azione Bnl anche se non mancherebbe tra alcuni immobiliaristi la tentazione di prolungare il braccio di ferro fino alla soglia dei 3 euro. Tra i più determinati, complice il gravoso impegno in Rcs, ci sarebbe Stefano Ricucci anche se dietro alla prudenza prende corpo l’ipotesi che lo slittamento possa essere risultato «gradito» agli stessi progetti di Consorte.
Quest’ultimo ha infatti concentrato in questi giorni i contatti con il Crédit Suisse, spinto dalla necessità di trovare una spalla finanziaria che aiuti Unipol a fare combaciare un esborso da almeno 1,5 miliardi per salire dal 15% a oltre il 40% di Bnl con una capitalizzazone di gruppo prossima ai 2,7 miliardi. Ecco perché, anche in vista dell’Opa obbligatoria, il Crédit Suisse (che nel 2003 aveva venduto Winterthur Italia alla compagnia bolognese), potrebbe rivelarsi un alleato prezioso. Magari insieme a una nutrita pattuglia di istituti italiani: tra le candidate Popolare di Vicenza (salita di recente al 3,6%), Popolare Emilia Romagna, la Popolare Italiana di Gianpiero Fiorani e Carige che ha ufficializzato di controllare l’1,98% di Via Veneto. Un ulteriore segnale di disponibilità traspare, infatti, dalla partecipazione di Consorte (che era accompagnato dall’amministratore delegato di Unipol Ivano Sacchetti) al tavolo del contropatto, senza considerare che nel pomeriggio Danilo Coppola si era già spinto a prevedere una plusvalenza da 210-220 milioni. Che la battaglia di Unipol per fermare l’Ops del Bilbao sul gruppo Bnl prosegua trova conferma anche nella prospettiva che il contropatto possa tornare a riunirsi la prossima settimana, dopo un weekend che potrebbe rivelarsi decisivo per un eventuale ritocco all’offerta del Bilbao (le norme in vigore prevedono che l’eventuale rilancio sia deciso almeno 5 giorni prima della scadenza dell’Ops prevista per il prossimo 22 luglio).
.La partita rimane insomma aperta. Probabilmente anche per effetto degli attacchi terroristici a Londra, Bnl ha ceduto a fine giornata il 3,32% a 2,64 euro mentre Unipol ha lasciato sul terreno l’1,81% a quota 3,15 euro.

A gettare acqua sul fuoco continua invece a essere il presidente Luigi Abete: «Invece di fare proclami a un’Ops si risponde con un’Opa concorrenziale».

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