Alle 12.40 un boato ha squarciato il silenzio e la palazzina di tre piani verniciata di rosa si è accartocciata su se stessa come un castello di sabbia. Laggiù, sotto le macerie e il mantello di polvere che in un attimo ha avvolto il quartiere San Girolamo, un angolo di periferia sospeso tra la tangenziale e il litorale nord di Bari, sono rimaste sette persone e per tre di loro non cè stato niente da fare.
Le vittime sono Angela Nitti, 80 anni, Nicola Sassanelli, 50 anni, e Teresa Pugliese, 89 anni, tutti rimasti sepolti nellesplosione provocata quasi certamente da una fuga di gas da una bombola; i feriti sono Giovanni Armenise, 59 anni, sua moglie Chiara Francavilla, 53 anni, Antonia Di Maso, 23 anni, e Rosa Gernone, 29 anni: sono sotto choc, ma non corrono pericolo di vita e i medici dicono che ce la faranno.
Nel giro di pochi minuti i vigili del fuoco si sono riversati sul posto, al numero 6 di strada San Girolamo. I segni della tragedia sono annunciati dal tappeto di vetri, dalla ruota di una bicicletta distrutta, dagli infissi sradicati e dai pezzi di muro volati via e finiti sullasfalto anche a decine di metri di distanza: una montagna di detriti che ha imprigionato in una nuvola di polvere il quartiere, dove la gente è uscita di casa per dare una mano così come ha fatto Vito, vigile urbano fuori servizio, numero di matricola 300, il primo ad arrivare dopo aver sentito il boato; accanto a loro cera anche il sindaco, Michele Emiliano, che ha scavato con le mani e ha proclamato per oggi il lutto cittadino mentre il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, «dolorosamente colpito», ha espresso il proprio cordoglio.
I soccorritori si sono fatti largo tra le macerie con le escavatrici e si sono fatti guidare dalle flebili voci che affioravano dalla polvere e dallo squillo di un telefono cellulare trovato addosso a una delle vittime. Le speranze si sono spezzate quasi unora dopo lesplosione, quando è stato trovato il primo cadavere; poi sono stati recuperati anche gli altri corpi, mentre i feriti sono stati sistemati sulle ambulanze e trasportati durgenza in ospedale. Gli amici, i parenti e i conoscenti si sono radunati tutti là attorno, vicino alledificio divenuto un cratere, crollato ma rimasto con la facciata integra. «Si è sentito un grande boato, e poi una nuvola bianca si è sollevata e si è visto volare di tutto, infissi, suppellettili», racconta una testimone, Stella Ventrella.
Lesplosione ha danneggiato i palazzi vicini e ha distrutto il negozio di un barbiere: di solito la domenica era aperto ed era molto affollato, ma ieri era chiuso. Due bambine di sette e otto anni sono scampate alla tragedia perché erano uscite da poco per fare una passeggiata con un parente, mentre una famiglia di quattro persone si è salvata perché in quel momento era nellunica parte della palazzina rimasta in piedi. I vigili del fuoco hanno proseguito nelle operazioni di scavo durante la notte per rimuovere le macerie. E proseguono gli accertamenti sulle cause, anche se ormai non ci sono più dubbi: il quartiere San Girolamo non è servito dalla rete cittadina di gas metano e l'esplosione è stata provocata da una fuga di gas propano liquido da una bombola, trovata poi tra i detriti.
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