La «bocca» che sa far parlare Condoleezza

Condoleezza Rice gira il mondo. Si ferma. Legge. Parla. La voce è la sua, ma le parole sono di un giovane dai capelli rossi. A 28 anni Christian Brose è il capo degli speechwriters del Dipartimento di Stato. La Rice non fa un viaggio all'estero senza portarlo con sé e i testi con cui il Condi esprime la posizione Usa al mondo, spesso nascono dalle loro chiacchierate in aereo. Una carriera veloce cominciata nel 2004, quando Brose è entrato al Dipartimento di Stato fresco di laurea in Scienze politiche. All'epoca era l'ultima ruota del carro nell'ufficio degli scrittori di Colin Powell. La leggenda vuole che la Rice l’abbia scelto in un pomeriggio del 2004. Lei convocò alla Casa Bianca il team degli scrittori del Dipartimento di Stato. Voleva discutere i temi da affrontare nelle audizioni di conferma in Congresso. Gli autori furono riuniti dalla nella Situation Room, la stanza sotterranea dove vengono gestite le crisi planetarie. Le idee e i giudizi erano privi di ispirazione e banali, ha raccontato qualcuno che era presente, fino a quando Brose alzò timidamente la mano e disse la sua: in poche parole sintetizzò quelli che la Rice voleva fossero i propri temi di politica estera. «Chi è quel giovanotto con i capelli rossi?», chiese la Rice al consigliere Jim Wilkinson. «Dobbiamo tenerlo d'occhio». Così, la carriera di Chris è decollata.

A lui viene attribuito il merito di aver saputo legare la storia personale di Condi, la difficile infanzia della ragazza nera dell'Alabama che riuscì a emergere, con l'immagine di politica estera che il segretario di Stato americano cerca di trasmettere.

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