Boccadasse dietro front. Incalzato dalle proteste degli abitanti, il Comune alla fine ha deciso di ritirare il progetto Botta, dando incarico agli uffici dell'urbanistica di apportare tutte le varianti suggerite dai cittadini per la riqualificazione dell'ex rimessa Amt. E con inusuale rapidità il nuovo schema di progetto è stato presentato l'altra sera dai tecnici del «settore pianificazione urbanistica» Pier Paolo Tomiolo e Massimo Ferrari nel corso dell'assemblea pubblica organizzata dal municipio nella sala parrocchiale di Sant'Antonio. Se Marta Vincenzi e Mario Botta un mese fa si erano beccati più fischi che applausi, lunedì sera all'assessore Roberta Morgano è andata decisamente meglio.
La gente ha salutato con un'ovazione l'uscita di scena dell'architetto svizzero, «colpevole» di aver proposto un'opera estranea al contesto della zona. Che le perplessità avanzate dal comitato fossero reali si è capito quando hanno preso la parola i tecnici: «Dal punto di vista della conformazione urbanistica il progetto Botta non poteva essere approvato, se non con una variante al Puc», ha detto Pier Paolo Tomiolo. Tanti, troppi, gli elementi non confacenti al piano urbanistico comunale. Dal mancato rispetto del 60 per cento di spazi pubblici previsto dalla legge, all'inutilità delle due torri e dei porticati. Il grande giardino interno previsto da Botta non sarebbe stato uno spazio unitario, ma «un elemento di tipo urbanistico fuori scala rispetto all'ambiente circostante». Nel nuovo schema di riassetto il verde pubblico sarà ricavato su un terreno naturale e potrà diventare oggetto di un concorso d'idee. Al posto delle torri si prevede la realizzazione di cinque edifici «gradonati», di tre, quattro, cinque piani.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.