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Boeri Il candidato di lotta e di governo prova a evocare il complotto

Dicono di essere «sconcertati», chiedono di rivedere e correggere il dossier della candidatura e avanzano dubbi subdoli, gridando al complotto. Gli esponenti del Pd cavalcano a loro modo le ultime decisioni su Expo. L’architetto Stefano Boeri, candidato capolista, non crede alle sue orecchie quando gli dicono che Sala ha ridimensionato il progetto dell’orto botanico planetario che lui stesso ha contribuito a mettere a punto e, offeso, lancia la sua frecciata: «Ho il timore che un progetto meno verde e più tecnologico sia soltanto funzionale a costruire un domani più metri cubi. Sono spaventato da una classe politica che dopo aver ricevuto gli apprezzamenti di tutta la comunità internazionale svenda il progetto dell’Orto globale per rispondere alle aspettative edificatorie dei proprietari privati».
L’architetto risentito, esprime il suo rammarico per il «suo» progetto silurato: «L’orto globale avrebbe regalato alla città un parco agro-alimentare che non ha eguali in Europa». Ma l’ad sala liquida le polemiche giudicandole del tutto «fuori luogo» poiché non ci sarà nessun aumento del cemento.

Il capogruppo del Pd Pierfrancesco Majorino chiede di rimettere mano al dossier: «Di fronte a un progetto fortemente messo in discussione e ridefinito, gli attori di Expo abbiano il coraggio di riscrivere il dossier, in nome di un’operazione di trasparenza, visto che i suoi contenuti sono stati già abbondantemente modificati».

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