Boeri al capolinea: Pisapia lo «dimissiona»

Boeri al capolinea: Pisapia lo «dimissiona»

«Fatevi sentire per favore». Intorno alle ore 10 del mattino ieri l’assessore Stefano Boeri affidava al popolo di Facebook la difesa del suo posto in giunta. Ma il sindaco (e avvocato) Giuliano Pisapia ha già pronta nel cassetto l’arringa per metterlo alla porta. Un comunicato stampa con le motivazioni della revoca, a neanche sei mesi dall’insediamento. Fosse per lui lo avrebbe già inviato ai giornali ma ha promesso al segretario cittadino del Pd Roberto Cornelli, che ieri pomeriggio ha bussato intorno alle 16.30 al suo ufficio per tentare una mediazione dopo l’ultima lite su Citylife ed Expo venerdì e l’ultimatum del sindaco all’assessore alla Cultura. Quasi indifendibile da parte del partito. Il sindaco ha ribadito e sottolineato che non c’è nessun problema politico con il Pd, è una frattura del tutto personale con l’archistar. Le dichiarazioni in conferenza stampa sul Museo dell’arte contemporanea all’ex fiera, un tema delicato visto che è in corso una trattativa con i costruttori e su cui pertanto aveva invitato l’assessore a mantenere il silenzio, sono state solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. I dissidi sono partiti subito e più volte i dirigenti del partito si sono trovati a mediare tra i due ex sfidanti alle primarie del centrosinistra. Ma questa volta sembra impossibile ricucire. Pisapia è stato categorico e ha lasciato poco spazio ad alternative che non siano le dimissioni da parte di Boeri per evitare la revoca. «Così non si può andare avanti, c’è stata una caduta totale di fiducia» avrebbe detto in questi giorni agli assessori e ai colonnelli del Pd. E dal partito non ci sono alzate voci in difesa dell’assessore, indicativo che anche i rapporti con il Pd sono compromessi. La palla, almeno fino a domani, passa a Boeri. Che può decidere per un’uscita morbida, attraverso le dimissioni, o chissà inventarsi qualche segnale decisivo che convinca il sindaco ad un ultimo tentativo di convivenza in giunta. Fino a ieri pomeriggio però, non ci sono stati contatti neanche telefonici tra i due. «La situazione è ancora molto tesa - si è limitato a ribadire Cornelli all’uscita da Palazzo Marino dopo circa un’ora - da venerdì non è cambiato nulla, la posizione e i toni del sindaco sono rimasti gli stessi».
L’assessore ancora ieri mattina ribadiva di non avere intenzione di dimettersi, «continuo a lavorare per la città». Ma dopo la mediazione fallita di Cornelli (che al sindaco avrebbe riferito anche di averlo visto molto mortificato per la situazione), non sono esclusi colpi di scena oggi.
I supporter dell’architetto su Facebook criticano il sindaco («fa il preside scolastico, che Stefano fosse una personalità della cultura italiana era noto dalle primarie e anche prima, adesso deve fare lo scolaretto?» domanda Paola),ma qualcuno fa le pulci anche all’assessore («non sapevo delle 282 ore di suo utilizzo dell’auto di servizio» fa presente Davide).

Boeri ha già convocato due conferenze stampa sulla cultura a Palazzo Reale domani. Sempre sul social network, ha difeso ieri il fedelissimo di Pisapia, Gianni Confalonieri, dagli attacchi del Pdl su un incarico per Expo. Ma il suo ruolo è sempre più vicino al capolinea.

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