Bogliasco Scontro sul rischio cementificazione

Bogliasco Scontro sul rischio cementificazione

A Bogliasco è corsa contro il tempo per fermare lo scavo selvaggio di box e parcheggi interrati che rischiano di stravolgere il patrimonio ambientale di una delle perle del Golfo Paradiso. A fiutare il rischio cementificazione la minoranza di centro destra che, durante l'ultimo consiglio comunale, ha chiesto conto al sindaco Luca Pastorino del proliferare di box in pieno centro abitato. Durante la seduta sono stati approvati anche il rendiconto per l'esercizio finanziario 2009 e la convenzione con Pieve Ligure e Sori per la gestione associata dei servizi di segreteria. «Avremmo condiviso un progetto rispettoso dell'ambiente circostante - spiega Serafino Fracas, consigliere di minoranza, sul tema della costruzione dei nuovi box - ma quello di via Ferrari è l'ennesimo scempio». Il riferimento è al nuovo parcheggio per il quale è stato necessario erigere un muraglione di contenimento di 16 metri: «Un mostro in cemento armato - accusa la destra - che sorge su una collina dove prima c'erano le fasce». «Condivido le vostre preoccupazioni», risponde dalla maggioranza l'assessore all'urbanistica Alessandro Pini Prato, spiegando come le ragioni della moltiplicazione di questi progetti non dipendano dall'amministrazione che si limita ad applicare le previsioni normative della legge Tognoli. «La norma prevede vincoli di pertinenzialità per queste opere», si giustifica l'assessore. «Cavilli aggirabili - ribatte il centro destra - basti pensare che in via Ferrari, alla faccia delle pertinenze, il terreno dove sorge il silo è stato venduto dai proprietari della villa adiacente ad una ditta che lavora senza che il comune possa controllare». Il territorio è difficile e presenta rischi di natura idrogeologica. Un esempio per tutti quello di via Cavour dove lo scorso 6 aprile il cedimento di un muraglione ha provocato una frana.

«Nella zona - accusa ancora Fracas - secondo indiscrezioni erano stati eseguiti tempo fa dei carotaggi, forse la frana poteva essere prevenuta». Qui, in teoria, è allo studio un progetto per un altro autosilo e il terreno franato era già stato esaminato. «Dai carotaggi non era emerso nulla di preoccupante» spiega il Vicesindaco Gianluigi Brisca.

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