Bollate - La cicogna sbarca nel carcere di Bollate, in provincia di Milano. Una detenuta è rimasta incinta dopo un rapporto sessuale con un "collega", con il quale frequenta un corso scolastico.
Mancata sorveglianza A renderlo noto è Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo della polizia penitenziaria (Sappe). "È davvero sconcertante -sottolinea- quello che risulterebbe essere avvenuto in un istituto penitenziario "a trattamento avanzato". Ci risulta che nel reparto dell'area trattamentale del carcere dalle 16 alle 18.20, non vi è la sorveglianza del personale di polizia penitenziaria. Vorremmo sapere perchè". Nel carcere di Bollate, la cui capienza regolamentare è pari a 976 posti letto, sono detenute 1.053 persone, 51 donne e 1.002 uomini, e circa il 45% sono gli stranieri. 134 sono gli imputati e 919 i condannati. Mancano 144 genti di Polizia Penitenziaria in organico.
Chiesta scarcerazione In relazione allo stato di gravidanza della reclusa, gli educatori del carcere avrebbero presentato istanza di scarcerazione per le particolari condizioni di salute. Il segretario del Sappe chiede approfondimenti sul caso al Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, e ricorda che, nel dicembre 2009, "un'operazione della polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Bollate portò al rinvenimento, nelle celle dei detenuti ammessi al lavoro all’esterno, di otto telefoni cellulari, svariate carte d’identità false e una certa quantità di hashish".
Sia l’operazione dei mesi scorsi che questo nuovo episodio dimostrano, conclude Capece "il fallimento di certe politiche eccessivamente risocializzanti a tutto discapito dei servizi di prevenzione, di sicurezza e di vigilanza".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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