Mystère si chiama il personaggio scelto dallAcea per la campagna di marketing volta a fidelizzare i propri utenti. Nelle case, negli uffici e nei negozi dei romani insieme alla bolletta della luce, stanno arrivando i flani pubblicitari e il fumetto Martin Mystère, che dovrebbero catturare lattenzione del cliente sul problema serio dellenergia e convincerlo a risparmiare, restando attaccato allex-municipalizzata capitolina. I copywriter dellazienda non potevano scegliere personaggio più azzeccato viste le peripezie che i cittadini debbono affrontare ogni volta che ricevono le bollette, misteriose nella comprensione e nelle cifre.
Tanti misteri da svelare, a cui saccompagnano vere e proprie odissee tra i numeri verdi per approdare al girone dantesco degli uffici Acea, ben descritti da Curzio Maltese sul «Venerdì» di Repubblica del 14 dicembre scorso, dopo averli sperimentati personalmente per pagare la bolletta dellacqua. Già, perché lAcea non si occupa soltanto dellerogazione dellelettricità ma anche della distribuzione dellacqua. Dobbiamo ricordarci che i Comuni hanno attuato lo «spezzatino» delle aziende dei servizi con la promessa che si sarebbero ridotte le tariffe e realizzati miglioramenti significativi dei servizi allutenza. Ecco perché a casa riceviamo le bollette targate Acea Elettrabel spa per la luce e AceaAto2 spa per lacqua, a Roma e Provincia. Però gli effetti della bella pensata sono stati ben altri: disorganizzazione, aumento dei costi, ma soprattutto caos sulle fatturazioni, e lassalto delle società di recupero crediti.
Una situazione che genera ansia, preoccupazione, perdite di tempo e sorprese negative per la qualità della vita dei romani, costretti a pagare anche le bollette palesemente sbagliate per poi attendere mesi, in molti casi addirittura anni, per ricevere a casa i rimborsi. Sono le famose stangate e stangatine che inglobano gli aumenti delle tariffe, delle tasse, i calcoli fantasiosi basati su letture errate, ben conosciute dagli utenti che le ricevono da oltre due anni: le cosiddette bollette pazze. Bollette pazze certamente, ma con notevoli differenze tra luce e acqua. Sulle bollette della luce vigila lAuthority nazionale dellEnergia, che può intervenire, ordinando alle aziende il blocco delle fatture errate, laggiornamento delle letture e il rimborso (entro 90 giorni) delle somme indebitamente incassate e multare la società per le inadempienze (comprese le inefficienze dei call center), mentre per quelle dellacqua, settore gestito in regime di monopolio naturale, non cè unAutorità che può dettare le regole del gioco e sanzionare i gestori, per cui le aziende fanno e disfano a loro piacimento. E ai cittadini maltrattati non restano che le proteste spontanee contro i sindaci, responsabili degli affidamenti dei servizi. Daltra parte dove non cè mercato al cittadino non restano alternative, anche perché il controllore Comune è anche il controllato, essendo il principale azionista (che nomina i vertici di Acea spa) legato più che alla regola dellefficienza e del giusto profitto a quella dellapprofitto e della clientela.
È di questi giorni una lettera aperta dei lavoratori di Acea-Ato2 (unità sportello) che denuncia: «Due anni di vessazioni, degrado e inefficienze causate dallinettitudine, lincapacità e la presunzione, dovute alle palesi ignoranze dei responsabili (nominati dallalto) rispetto alle attività contabili e amministrative da svolgere». Una situazione che provoca gravissimi disservizi agli utenti e sconcerto tra gli addetti allo sportello ormai degradati a passacarte, impossibilitati a soddisfare i cittadini che si rivolgono agli uffici di piazzale Ostiense. «Risorse umane e professionali con enormi capacità - denunciano i lavoratori - sono state emarginate per far posto agli occasionali cortigiani, in totale dispregio degli interessi degli utenti-clienti». Clienti, tra i quali ci sono gli stessi enti locali che per anni sono stati seguiti professionalmente da funzionari esperti e oggi sono costretti a fare la fila con notevole dispendio di tempo e scarsi risultati.
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