da Milano
Due miliardi di euro in meno nelle bollette elettriche (e anche nelle tasche dei produttori di energia): potrebbe essere il risultato della decisione dellAutorità per lenergia di rivedere gli incentivi alla produzione di elettricità con fonti rinnovabili o «assimilate». Liter per arrivarci non sarà facile (le imprese elettriche coinvolte non saranno felicissime e sono prevedibili forti resistenze): per il momento lAuthority ha pubblicato un «documento di consultazione» sui nuovi criteri per riconoscere i «costi evitati da combustibile» a partire dal 2007 in poi. A fine 2006 scadono, infatti, gli accordi esistenti e lAutorità vuol razionalizzare la situazione. Lenergia da fonti rinnovabili (il cosiddetto Cip 6) da tempo è soggetta a forti critiche per i costi che comporta per i consumatori in quanto riceve un incentivo consistente che viene scaricato sulle bollette. E questo incentivo viene dato anche agli impianti di cogenerazione a gas, che al momento della crisi dellenergia erano spinti per far fronte alla carenza di elettricità, ma che la cui collocazione dal punto di vista legislativo oggi è sottoposta a una revisione. Nel comunicato dellAutorità non si fanno cifre, ma secondo gli esperti dal 2007 al momento degli incentivi il risparmio dovrebbe raggiungere circa i due miliardi di euro, se il ricalcolo riuscirà davvero a incidere sugli oneri.
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