Ammettiamolo, quando andiamo al ristorante non ci chiediamo mai se la cucina è pulita, se le materie prime sono fresche e da chi il ristoratore le compera. Diamo per scontate le prime due condizioni e della terza ci importa assai poco ma sbagliamo perché pulizia, sicurezza e qualità nel piatto, ma anche menù salutistici e informazioni certe sull'origine dei cibi sono elementi fondamentali che si aggiungono alla bravura dello chef per garantire al cliente una cena degna di questo nome. È per questi motivi che anche a Milano arriva il «bollino blu»: nella nostra città già otto ristoranti hanno ottenuto questa speciale certificazione nata per iniziativa di ministero della Salute e Fipe Confcommercio e altri sette sono già pronti a seguire il loro esempio. Il marchio verrà esposto in bella vista in speciali vetrinette. AllEpam sperano, entro due anni, di raggiungere le 400 adesioni, pari al 60% dei locali aderenti allassociazione. «Il marchio - ha detto Alfredo Zini durante la presentazione delliniziativa - identifica quei locali che rispettano requisiti igienico-sanitari ben precisi, controllati e certificati da un organismo esterno».
Come funziona il tutto? Il ristoratore interessato ad avere il certificato ne fa debita richiesta, segue poi un iter che culmina con la visita di ispettori esterni che devono verificare le caratteristiche del ristorante e vedere se sono conformi a quanto richiesto dal bollino. La pratica costa 2000 euro, un investimento che però fornisce al locale una marcia in più per attirare clienti. «In questi locali - ha sottolineato Edi Sommariva, direttore generale Fipe - si punta ad abbinare sicurezza e piatti fedeli alla tradizione, con in più l'offerta di menù attenti alla salute e alle intolleranze alimentari. I milanesi sanno bene che l'alimentazione è uno strumento chiave per il mantenimento della salute e il bollino blu può essere davvero importante». Come detto, l'operazione sta muovendo i primi passi e al momento sono otto i ristoranti che hanno ottenuto la certificazione: Al Mercante, Al Tronco, Il Calabrone, La Pobbia, LOsteria del Pomiroeu, Papà Francesco, Ristorante Globe e Sadler ai cui titolari sono stati ieri consegnati i certificati, mentre altri due sono in via di certificazione: Cracco Peck e Italiana Bar. Claudio Sadler elogia liniziativa: «È importante per noi ristoratori offrire ai clienti le più ampie garanzie di controllo sulla trasformazione del cibo e sulla qualità del prodotto».
Formazione del personale e trasparenza nei confronti dei clienti sono quindi i punti qualificanti dell'iniziativa, che si può conoscere meglio sul sito www.bollinoblu.it dove sono descritte le caratteristiche per ottenere il marchio.
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