Bologna - Si voterà solo tra due anni ma le polemiche hanno già raggiunto un livello di guardia. La sinistra bolognese è sempre più divisa e si accapiglia contro il sindaco, che non perde occasione per strigliare i partiti dell'Unione richiamandoli all'ordine. In città si rumoreggia e qualcuno, a sinistra, ha cominciato a far circolare l'idea che alle prossime elezioni il candidato a sindaco dell'Unione non sarà più il "Cinese". Cofferati, sentendosi assediato nel fortino del palazzo comunale, si difende e contrattacca. L'ultima stoccata l'ha rivolta ai Ds bolognesi, accusati di fare un indebito lavoro di pressione per cercare di trasferire ai partiti decisioni e funzioni delle istituzioni. "Ho grandissimo rispetto dei partiti - afferma il primo cittadino - ma quello che traspare è altra cosa, è l'invasione del campo delle istituzioni". Il bersaglio di Cofferati è l'ex segretario della Federazione Ds, Ugo Mazza, esponente della sinistra e ora consigliere regionale. "Un ex segretario dei Ds spiega che a metà mandato secondo lui bisognerebbe fare una riunione nella quale il sindaco introduce e il segretario del partito conclude - ha detto Cofferati -: Per quanto mi riguarda mai: con quella pratica si è consegnato il comune di Bologna al centrodestra con una quota consistente di voti popolari".
Se si vuole il consenso dei cittadini si devono abbandonare "le famiglie, i salotti e le riunioni segrete" perché altrimenti al momento del voto, gli elettori "popolari" premiano la coalizione opposta. Proprio come è successo nel 1999 a Bologna, quando il centrodestra vinse le elezioni con Giorgio Gazzaloca, battendo il candidato dei Ds e del centrosinistra.
"Vorrei che nessuno di questi vizi - ammonisce il sindaco - venisse traghettato nella nuova formazione politica" dice Cofferati tornando sul tema dibattuto in questi giorni all'interno dei Democratici di sinistra bolognesi, dove una fronda di ex amministratori è alle prese con un documento per "dare la sveglia" all'amministrazione comunale in vista delle elezioni del 2009.
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