Bologna, il Pd ai transfughi Pdl: "Alleanza al Comune"

Ma comune, mezzo gaudio. Il Pd bolognese, uscito a pezzi dopo le dimissioni del sindaco prodiano Flavio Delbono, non può permettersi altre figuracce, specie sul tanto sbandierato tema della «legalità». Anche perché nel Pdl del capoluogo emiliano si è aperto il caso Enzo Raisi. Il coordinatore finiano della provincia di Bologna non si ritiene espulso: «Se qualcuno pensa che io sia fuori me lo dica, non sarò io a strappare». E allora, anche per aggirare la probabile emorragia elettorale Pd, ecco che le porte aperte democrats si spalancano. Basta sentire Raffaele Donini, segretario provinciale del Pd: «Con i finiani si può aprire a Bologna un confronto su democrazia, legalità e questione morale». Anche il segretario regionale Stefano Bonaccini sembra interessato all’affare: «Immaginare ora alleanze elettorali sarebbe una sciocchezza, ma ovviamente questa evoluzione ci interessa molto».

C’è anche chi si è spinto molto oltre come l’ex assessore regionale Duccio Campagnoli, che per primo aveva «aperto» ai finiani, incassando moltissime critiche e che ora gongola: «Evidentemente quelle remore non erano né sensate né preveggenti, dobbiamo abbandonare il nostro piccolo orto e ragionare su un centrosinistra aperto». A tutti gli antiberlusconiani, di qualsiasi colore.

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