Bologna - La maggioranza di centrosinistra che finora ha governato il Comune di Bologna, sostenendo la giunta guidata da Sergio Coferati, non c’è più. Le fibrillazioni delle ultime settimane si sono trasformate in un atto concreto: Rifondazione Comunista, i Verdi, la Sinistra Democratica, lo Sdi, gli occhettiani de "Il cantiere" e il Pdci hanno formalizzato nelle ultime ore l’addio a Cofferati. "Il vincolo di maggioranza è sciolto", si legge nel documento licenziato ieri sera dai partiti della sinistra dell’Unione, che accusano Cofferati di non aver garantito coesione e collegialità all’azione amministrativa.
Sullo sfondo della rottura, maturata attraverso una serie di contrasti che avevano per argomento soprattutto i temi della legalità, la paventata ipotesi di un accordo di Cofferati con An in materia di sicurezza, l’atteggiamento critico del sindaco per il modo in cui Questura e Prefettura hanno recentemente gestito, lo stato di disagio di alcuni assessori per l’atteggiamento scarsamente coinvolgente del sindaco nei loro confronti.
E, non ultimo, il problema della ricandidatura o meno di Cofferati per le amministrative del 2009. La situazione rischia ora di paralizzare l’amministrazione comunale di Bologna. Non c’è più la maggioranza nata dal voto che nel 2004 portò Cofferati a riguadagnare Bologna al centrosinistra, e questo potrebbe creare problemi seri al sindaco soprattutto in occasione del voto per la prossima manovra di bilancio. Cofferati fino a ieri aveva detto che sarebbe andato avanti comunque. Poi il fatto nuovo delle ultime ore, con l’abbandono della maggioranza da parte della sinistra dell’Unione. Si attendono ora le valutazioni di Cofferati, che in tarda mattinata incontrerà la stampa per dire la sua.
Cofferati: "Problema che vale per tutte le città" La decisione dei partiti della sinistra radicale è solo apparentemente un "problema bolognese". Ne è convinto il sindaco Sergio Cofferati che in conferenza stampa commenta il documento di esclusione dalla maggioranza sancito ieri dai partiti della sinistra tra cui Rifondazione e Comunisti italiani. "In apparenza - spiega Cofferati - questo è un quadro molto bolognese, ma in realtà riguarda tutto il Paese. Tutte le città, quelle che hanno un’economia solida, sono oggi non casualmente sottoposte a tensioni che scaturiscono su temi come quello della legalità e della sicurezza. Noi - continua - abbiamo avuto questo problema semplicemente un pò prima degli altri".
Secondo il sindaco la rottura della sinistra radicale è dovuta proprio a divergenze di opinioni sul modo in cui si debbano affrontare questi problemi.
"Non so se questa sarà una rottura duratura - commenta - mai dire mai, l’ho imparato dalla mia esperienza. Dico solo che quando un sasso comincia a rotolare, man mano che scende aumenta la sua velocità. Io non ho cercato nessuna rottura, sono loro che l’hanno decisa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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