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Bombe carta e petardi a Trigoria Ranieri deciso: non lascio la nave

Circa 200 ultras della Curva Sud hanno fatto esplodere la protesta contro la Roma: tafferugli. Ranieri: "Non abbandono la nave. Ai tifosi interessano i risultati"

Bombe carta e petardi a Trigoria 
Ranieri deciso: non lascio la nave

Trigoria - Guerriglia ultras a Trigoria. Lancio di bombe carta e di petardi nel centro sportivo dove si allena la Roma che, nel pomeriggio, partirà alla volta di Genoa per la partita in trasferta di domani. Ad accendere la contestazione, attorno a mezzogiorno, sono stati circa duecento tifosi della Curva Sud. Le forze dell’ordine sono dovute intervenire per cercare di disperdere i contestatori, che hanno quindi rivolto la propria "attenzione" contro la polizia: il bilancio è di due poliziotti feriti. Al momento i tifosi si sono dispersi.

Quattro fermati Al termine degli scontri avvenuti nel piazzale davanti al centro sportivo della Roma tra tifosi giallorossi e polizia sono stati fermati quattro ultras. Uno di essi sarebbe stato identificato per il lancio delle bombe carta, una delle quali ha colpito al polpaccio un poliziotto ferendolo, mentre un altro tifoso fra i fermati sarebbe stato ferito durante le cariche di alleggerimento delle forze dell’ordine. La situazione al momento, dopo che i tifosi sono stati dispersi, è tornata tranquilla, ma le forze dell’ordine continuano a stazionare davanti al centro sportivo in attesa che la squadra di Ranieri con il pullman lasci l’impianto per recarsi a Fiumicino dove si imbarcherà in direzione Genova.  

Ranieri non molla "State tranquilli, non me ne vado. Non abbandono la nave. Non me ne vado fino a fine stagione. E anche in prospettiva". Claudio Ranieri, allenatore della Roma, chiarisce che non ha nessuna intenzione di lasciare la panchina giallorossa in un momento di estrema difficoltà della squadra. "È una situazione difficile, da romano sto male il doppio. Ma non mi piace mollare, ho sempre affrontato le sfide e continuerò a sfidare me stesso" dice Ranieri alla vigilia della sfida in programma sul campo del Genoa. "La famiglia Sensi sta vendendo. C’è un compratore che deve ancora insediarsi" dice Ranieri facendo riferimento alla situazione societaria. "Ho ricevuto messaggi più che positivi, mi vogliono rinnovare il contratto. Ma non si può fare tutto in fretta e furia. Diamo tempo al tempo" spiega il tecnico, legato al club capitolino da un accordo in scadenza a giugno. "Io sono aziendalista perché firmo un contratto e rispetto i programmi. Bisogna valutare quali sono i programmi: quando sono arrivato qui, sapevo che c’era una situazione difficilissima, non c’erano soldi. Potevo andarmene tranquillamente lo scorso anno, sapendo che la stagione successiva sarebbe stata molto difficile. Andare via, però, sarebbe stato come tradire me stesso" dice ancora l’allenatore. "Ai tifosi interessa vedere una squadra che dà tutto sul campo. I tifosi pensano alla gara in programma domani a Genova, vogliono i risultati.

Dei programmi, a loro, non importa niente". 

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