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Le bombe rosse aprono la crisi

Atene La guerriglia anarco-marxista torna all’attacco in Grecia con attentati davanti alla Borsa di Atene e a Salonicco, seconda città del Paese e il premier Costas Karamanlis, già in difficoltà per la crisi economica, annuncia la decisione di sciogliere il Parlamento e indire elezioni anticipate: oggi si recherà dal presidente della Repubblica.
«Ho bisogno di un nuovo mandato», ha detto Karamanlis, che guida attualmente un esecutivo di centrodestra con una maggioranza assai risicata. Il premier non ha indicato una data per le prossime consultazioni, ma negli ambienti politici ateniesi si parla della prima settimana di ottobre. Karamanlis ha criticato il principale partito di opposizione, il socialista Pasok, accusandolo di avere aperto, per interesse di parte, «una lunga pre-campagna elettorale» mentre la Grecia affronta gravi problemi a causa della crisi economica.
Il premier ha dunque evitato di fare riferimento alla ripresa della violenza terroristica di estrema sinistra, ma la coincidenza pare comunque significativa. Sulle montagne della regione di Salonicco, città dove è atteso nei prossimi giorni per inaugurare la Fiera internazionale, sono stati trovati nascosti otto missili anticarro. Ad Atene una potente autobomba è esplosa all’alba davanti all’edificio della Borsa che, pur avendo subìto gravi danni, ha poi aperto regolarmente i battenti. Una passante è stata ferita leggermente da frammenti di vetro e otto automobili parcheggiate nei pressi sono andate semidistrutte. L’attentato, al pari di quello di Salonicco, era stato preannunciato con una telefonata. A Salonicco, un’esplosione meno violenta ha causato danni al ministero per la Tracia e la Macedonia, il cui responsabile fa parte del governo centrale. Nessuno ha ancora rivendicato gli attentati, ma gli inquirenti sono orientati ad attribuire quello di Atene a Lotta Rivoluzionaria (Ea), gruppo che ha preso l’eredità di quello marxista radicale «17 Novembre», smantellato nel 2003, e che ha intensificato la sua azione sulla scia delle violenze seguite all’uccisione del quindicenne Alexis Grigoropoulos da parte della polizia lo scorso dicembre.

Ea, che lanciò nel 2007 un missile contro l’ambasciata americana, ha recentemente attaccato polizia, banche e uffici statali.

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