da Milano
Prima bastonati (dal governo), poi disinformati (dalla Rai). La durissima reazione del centrodestra alla Finanziaria punta i riflettori anche sul nuovo corso dei notiziari radiotelevisivi. Spara a pallettoni Paolo Bonaiuti (Fi): «Di fronte a «una Finanziaria varata nella notte immediatamente prima di un provvidenziale blocco di 48 ore dei giornali e che rappresenta un attacco devastante alle pensioni, al pubblico impiego e allintero ceto medio, la Rai che fa? Il Tg1 e il Tg3, quasi tutto il servizio pubblico, si inginocchiano davanti a Palazzo Chigi con interviste compiacenti a San Romano e a San Tommaso, per propagandare la grande menzogna: è la Finanziaria dellequità. Il vecchio panino - ironizza il portavoce di Silvio Berlusconi - non cè più perché hanno buttato via il pane, ovvero la sostanza, ed è rimasta la solita, stantia mortadella di Prodi. Complimenti alla correttezza dellinformazione».
Non risparmiano i colpi i parlamentari azzurri Giorgio Lainati, Paolo Romani e Massimo Baldini, componenti della commissione di vigilanza Rai per i quali «le scelte operate dal nuovo vertice del Tg1 sono state davvero stupefacenti». In una nota congiunta, i tre parlamentari accusano: «Siamo di fronte alla svolta filoprodiana del più importante telegiornale pubblico che sceglie di marginalizzare lopposizione ed esaltare una maggioranza di governo sempre più fragile e disunita. È una scelta inaccettabile che manifesteremo direttamente ai massimi vertici della televisione pubblica».
Tuttaltra musica sul fronte dellUnione, che sembra apprezzare le scelte editoriali di Gianni Riotta.
Bonaiuti: «Tg1 in ginocchio davanti a San Romano»
Lainati, Romani e Baldini (Fi): «Una svolta inaccettabile». LUnione: «Siete dei nostalgici»
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