da Milano
Nuove richieste di risarcimento del commissario straordinario di Parmalat, Enrico Bondi. In tutto le domande presentate di recente superano i 9 miliardi. Di azioni per 8 miliardi parla la nota integrativa al prospetto richiesta dalla Consob. I destinatari non sono però nominativamente indicati perché, dice la società, non è ancora sicura la notifica alle parti interessate. La relazione semestrale del Monte dei Paschi dà invece notizia di una richiesta nei confronti del gruppo senese per complessivi 1,6 miliardi (1,3 riguardano Banca Mps e 300 milioni Mps finance) «per il ruolo di co-lead manager ricoperto in occasione di emissioni di bond della società». Con le nuove richieste di risarcimento il totale delle somme chieste da Bondi a chi, secondo il commissario, ha collaborato allo scoppio dello scandalo Parmalat sfiora i 40 miliardi di euro. Ormai avviate da tempo sono le cause promosse negli Usa contro i revisori di Grant Thornton e Deloitte e contro due istituti americani, Citigroup e Bank of America. La richiesta è di 10 miliardi di dollari (una somma non cumulabile visto che indica lammontare complessivo del danno subìto dallazienda italiana a causa del comportamento delle controparti Usa). Fino ieri a Bondi aveva chiesto risarcimenti ad altre banche per oltre 13 miliardi. In testa alla classifica ci sono Unicredit e Jp Morgan a cui è stato chiesto di pagare in solido 4,4 miliardi di euro, vengono poi Ubs e Deutsche Bank (nel complesso 2,2 miliardi), Intesa e Ubm (1,9), Caboto e San Paolo (1,3 ciascuno), Cariparma e Piacenza (700 milioni). Il commissario straordinario ha poi avviato azioni revocatorie per recuperare circa 8 miliardi nei confronti di 48 istituti di credito.
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