Marcello Chirico
«Fuorilegge». Non deve sforzarsi troppo lassessore regionale allurbanistica, Davide Boni, per trovare la parola che meglio sintetizzi ciò che sta capitando in questi giorni a Monza. Unico comune lombardo che ha deciso di non applicare la nuova legge del territorio della Regione, in nome dei «valori ambientali e paesaggistici» del proprio territorio. Di fatto, dietro il paravento ambientale, il sindaco diessino Michele Faglia nasconde una personalissima e pervicace battaglia politica nei confronti di Paolo Berlusconi, proprietario (legittimo) dellarea della «Cascinazza» e su cui attende, da 40 anni, il via libera per poter costruire. Per intimargli il «no pasaran!» Faglia e compagni sta cercando di fa approvare dal Consiglio un Pgt alternativo alle norme regionali. Nellattesa, è stato inoltre deciso che le stesse norme non sono retroattive e , quindi, a Monza restano in vigore le varianti datate 2002. «Tutti atti illegittimi - sentenzia lassessore Boni -, sarà sufficiente che qualcuno ricorra per mandarli per aria»
Perché non interviene direttamente la Regione?
«Perché non tocca a noi farlo, noi ci limitiamo ad approvare delle leggi che poi deve essere qualcun altro a far rispettare»
I tribunali?
«Le Procure, ma anche le Prefetture. Mi auguro che il Prefetto Lombardi lo faccia».
Il sindaco Faglia lo ha invitato a partecipare alle riunioni di consiglio per garantire la regolarità delle sedute, che secondo lui manca.
«A Faglia manca il sostegno di una maggioranza forte, in grado di garantirgli quei voti che gli sono mancati per approvare, in questi ultimi 4 anni di amministrazione, un nuovo Piano Regolatore, e che gli mancano adesso per approvare un nuovo Piano di governo del territorio».
Lui sostiene che non è vero.
«Mente, altrimenti non si troverebbe nella situazione di dover ingaggiare una guerra di questo tipo contro di noi. O meglio, contro Berlusconi.
Forse la medaglia che spera di ottenere è la riconferma in Comune la prossima primavera, quando a Monza si terranno le elezioni amministrative.
«Infatti la sua è una campagna politica, attuata però com mezzi illegittimi. A tutto cè un limite, e Faglia questo limite lo ha già oltrepassato».
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