Bonifica in viale Umbria: telecamere, pattuglie e barriere anti-intrusione

Iniziati ieri i lavori nell’area dismessa dell’ex stazione di Porta Vittoria

Giacomo Susca

Venti giorni fa l’orrore. Una donna di 40 anni stuprata alla luce del sole da un immigrato nordafricano, a due passi dalla fermata del bus che prendeva ogni mattina per andare al lavoro. Proprio qui, da viale Umbria, riparte il piano del Comune per la sicurezza nelle zone più a rischio della città. Da ieri sono cominciati i lavori di pulizia e recupero dell’area dismessa dell’ex stazione di Porta Vittoria. Cinquantaseimila metri quadri di terreno - di proprietà mista pubblica e privata - che una decina di ruspe stanno rivoltando per sradicare la fitta «boscaglia» complice e teatro di quella violenza assurda, inaccettabile. Il vicesindaco e assessore alla Sicurezza, Riccardo De Corato, ha voluto esserci al momento dell’accensione dei motori e, tra rifiuti e detriti di un degrado che non conosce ragioni, ha incontrato i residenti per raccogliere loro segnalazioni e suggerimenti sulle misure da adottare. «Mettere in sicurezza la zona è fondamentale - ha dichiarato -. Rientra negli impegni già presi dal Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica e dal sindaco Letizia Moratti. Il Comune farà la sua parte, in tempi brevi, con soluzioni mirate ed efficaci». Intanto è scomparsa la «baraccopoli» occupata da una trentina di clandestini romeni e albanesi, sorta ai margini dell’area abbandonata. Ci vorranno due giorni per eliminare le sterpaglie, quindi ci sarà la bonifica del Genio Militare per rendere inoffensivi eventuali ordigni bellici inesplosi. Le recinzioni danneggiate sono state sostituite da una barriera provvisoria. «Entro un mese - ha annunciato De Corato - un consorzio di imprese realizzerà la delimitazione a vista per proteggere dalle intrusioni». Blocchi tipo new jersey (usati per delimitare le corsie delle autostrade) sosteranno la rete metallica alta tre metri, lungo l’intero perimetro da via Cena a via Anfossi.
Ma non basta. Un occhio ad alta definizione vigilerà giorno e notte. Una telecamera è già attiva in prossimità della fermata dei bus. Altre due saranno installate a breve. «Sono telecamere sonore e direzionali modello “urla e sparo”, prima introdotte in stazione Centrale, capaci di osservare e ascoltare tutto quello che accade nel raggio di 200 metri», ha spiegato lo stesso De Corato. In caso di violenza, il sistema fa partire un allarme e illumina con un potente fascio di luce la scena incriminata; nel giro di qualche minuto, sopraggiungono polizia e carabinieri. A regime ordinario, è prevista l’intensificazione dei controlli a carico delle forze dell’ordine e di sorveglianza armata privata, 24 ore su 24.
«L’intervento è un valido esempio di come migliorare e insieme rendere sicure aree degradate e spazi che ora non lo sono», ha commentato Carlo Masseroli, assessore allo Sviluppo del territorio. Il progetto piace anche a Emiliano Bezzon, comandante dei Vigili anch’egli presente al sopralluogo dell’amministrazione, che ha garantito l’impiego di 600 agenti di polizia locale di giorno più 180 nelle ore notturne.

Secondo Paolo Bassi, vicepresidente leghista del Consiglio di Zona 4, «era necessario agire rapidamente per dare una risposta forte e mi pare che così si stia facendo. Mi auguro che si dimostri la stessa determinazione in un’altra area molto problematica: il quartiere Corvetto».

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