Bonifiche d’oro, Natale in cella per la Gariboldi

Rosanna Gariboldi resta a San Vittore. Ieri, il giudice per le indagini preliminari Fabrizio D’Arcangelo ha respinto la richiesta di patteggiamento avanzata dal legale dell’ex assessore della Provincia di Pavia e su cui c’era l’accordo della Procura, in carcere dal 20 ottobre scorso con l’accusa di riciclaggio per aver nascosto su un conto estero più di un milione di euro del «re delle bonifiche» Giuseppe Grossi. Il marito della Gariboldi, il vicecoordinatore nazionale del Pdl Giancarlo Abelli, si dice «sconvolto». «Mia moglie - aggiunge - è una donna onesta».

Secondo il gip, però, «permane l’elevata intensità e l’attualità del pericolo di recidiva», mentre «non sono intervenuti elementi dai quali trarre una valutazione diversa e più tenue di quella già tracciata» in occasione della prima ordinanza di custodia cautelare.
Per i difensori della Gariboldi, gli avvocati Ennio Amodio e Novella Galantini, quello del giudice «è un provvedimento enorme, perché viola i principi fondamentali del sistema processuale».

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