Bonus e sconti alle famiglie numerose

Un buono le famiglie, un contributo economico che consenta di accedere a tutti i servizi necessari per consentire ai genitori, sia madre che padre, di poter lavorare. Baby sitter, micronidi, nidi di famiglia, nidi aziendali inizialmente per i nuclei più numerosi (almeno cinque persone) e sotto un limite di reddito ancora da definire. Ma col tempo un’iniziativa da estendere a tutti. In alternativa l’integrazione del reddito in caso di abbandono anche parziale del lavoro per uno dei due genitori.
Il «voucher di conciliazione» (copertura 2 milioni di euro) è uno degli interventi del «Patto per la famiglia» annunciato, a pochi giorni dal Family day di sabato a Roma, dal governatore Roberto Formigoni che chiede al governo meno tasse per le famiglie numerose. «In Francia Nicolas Sarkozy è diventato presidente della repubblica puntando sul lavoro, noi puntiamo su lavoro e famiglia», sottolinea al suo fianco Giancarlo Abelli. Assessore alla Famiglia perché, come ricordano, la Lombardia già dal 1995 ha istituito, prima Regione i Italia, un assessorato apposito per tutelarne i diritti. Ora il provvedimento può approdare alla giunta di domani e tornare in aula lunedì quando ci sarà anche il leader di Fi Silvio Berlusconi che vuol essere presente al varo del primo bilancio dell’era Moratti. «Questo - rilancia e rincara la dose delle promesse Riccardo De Corato - è solo il primo passo. Ridurremo ogni anno la tassa sulla casa che nel giro di poco tempo diventerà solo simbolica». Attento vicesindaco che i milanesi hanno buona memoria. E, intanto, i Dico fanno la loro prima comparsa a Milano. Con Vincenzo Giudice (Fi) che chiede che i vantaggi non siano concessi solo alle famiglie tradizionali, ma anche «alle coppie di fatto iscritte ad apposito registro attraverso la sottoscrizione di dichiarazione di convivenza». Più fischi che applausi sia da destra che da sinistra e proposta ritirata rapidamente dallo stesso autore.
Per ora l’operazione porta dal 5 al 4,7 per mille l’imposta su tutte le prime case e aumenta le detrazioni. Per 100mila famiglie (con certificazione Isee a 17mila euro) una riduzione di 200 euro. Per molte altre addirittura 258. In tutto almeno 400mila famiglie che vedranno tornare nelle loro tasche almeno una parte delle banconote sfilate dalla Finanziaria del «sinistro» governo Prodi. Un po’ d’ossigeno, dunque, per tutti i proprietari di prima casa, le famiglie numerose, le categorie più disagiate dopo che la maggioranza ha accolto alcune proposte del centrosinistra. Fra cui gli sgravi massimi (258 euro) concessi alle famiglie formate da almeno sei persone (anche con nonni purché compresi nello stato di famiglia). «Finalmente - esulta l’Udc Pasquale Salvatore - un riconoscimento al ruolo che le famiglie e soprattutto quelle numerose, svolgono nella nostra società». Sconto massimo anche, con valore massimo Isee a 17mila euro per nucleo familiare, per i proprietari di prime case in situazione di disagio economico-sociale purché pensionati, coniugi a carico di pensionati, portatori di handicap con attestato di invalidità civile, disoccupati in lista di collocamento per almeno 6 mesi nel 2006, lavoratori in cassa integrazione o mobilità per almeno 6 mesi nel 2006, lavoratori con contratto interinale o part-time, lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa. «Siamo soddisfatti che la maggioranza abbia recepito almeno quattro dei nostri emendamenti rivolti alle situazioni più problematiche - commentano gli ulivisti Marilena Adamo e Fabrizio Spirolazzi -.

Ci dispiace solo che questo spirito unitario non abbia permesso di estendere a tutti i proprietari di prima casa (350mila), indipendentemente dal reddito, la detrazione di 200 euro». Lo sgravio di 258 euro andrà anche ai proprietari con inquilini sottoposti a proroga di sfratto che non pagano l’affitto.

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