Avrà poco più di 20 anni, capelli lunghi, biondi, abbigliamento curato e sguardo innocente. Si aggira tra le pile di scatole di scarpe dislocate nel grande negozio della periferia milanese. Prova alcuni sandali, ballerine, scarpe da tennis. Non compra niente, ma quando si appresta a oltrepassare la soglia delluscita, lallarme antitaccheggio comincia a suonare furiosamente e due commesse la bloccano. Beccata. Un paio di Converse rosso fuoco nella borsa. Niente denuncia per questa volta, solo lobbligo di pagare le scarpe il doppio del loro prezzo e il peso insostenibile della vergogna.
Ladri nei supermercati, nei grandi magazzini, al ristorante, nei discount e perfino negli uffici. LItalia è il terzo Paese al mondo per aumento di furti, la maggior parte dei quali si concentrano in Lombardia con 720 milioni di euro di merci sottratte in un anno. Nella sola provincia di Milano si parla di 330 milioni. Valore che viene ripagato dalle stesse famiglie 164 euro lanno. Lo rivela il «Barometro mondiale dei furti nel retail», la ricerca effettuata dal Centre for retail research, diretto da Joshua Bamfield, che ha raccolto i dati di 920 retailer di trentasei Paesi distribuiti sui cinque continenti, per un totale di 115.612 punti vendita.
I taccheggiatori non sono tutti uguali e non hanno tutti gli stessi gusti: i professionisti e chi ruba su commissione puntano a cartucce per stampanti, profumi, prodotti di alta tecnologia e vestiti di lusso. Dietro i furti di lingerie, intimo e maglieria, profumi e cosmetici si celano invece le donne, solitamente tra i 30 e i 45 anni; diverse le preferenze degli uomini che sono attratti da superalcolici e vini pregiati. Si tratta in entrambi i casi di ladri occasionali attratti dal valore simbolico e affettivo che rivestono questi oggetti. Diverso il caso dei ragazzini, che invece puntano agli status symbol come cellulari di ultima generazione e iPod. Chi ruba per necessità, al contrario, sceglie cibi freschi e beni di prima necessità.
I dipendenti che rubano sono invece spesso lavoratori precari e insoddisfatti che lo fanno per una sorta di sentimento di rivalsa nei confronti dellazienda.
I trucchi adottati per il furto vanno dal cambio di confezione al salto della cassa non presidiata. Nel caso di grandi magazzini, il ladro si ingegna nel rimuovere come può il meccanismo di antitaccheggio. Non sempre però, perché i commercianti studiano metodi sempre più all'avanguardia per difendersi dai ladri: dallutilizzo di guardie allapplicazione di meccanismi antitaccheggio magnetici e invisibili, o alle telecamere a circuito chiuso.
Non mancano, però, anche i professionisti della «cena a scrocco». Difficili da beccare se non si è allenati nella corsa e non si possiede un buon paio di scarpe da ginnastica. Eh sì, perché i più furbi hanno un aspetto del tutto comune, non si recano in ristoranti di lusso e ordinano piatti ordinari. Conoscono i luoghi in cui è possibile approfittare di un momento di distrazione del personale e sanno quali sono le serate più affollate per confondersi meglio tra i clienti. E con il divieto di fumare nei locali tutto diventa più facile: la scusa di una sigaretta e via verso la macchina, lasciando camerieri e proprietari con un palmo di naso.
Ma la cleptomania ha varcato anche i confini degli uffici e non risparmia più nemmeno i colleghi di lavoro. «La prima cosa che mi è stata detta quando ho cominciato lo stage - racconta G.
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