«Boom di semiautomatiche e revolver»

Sempre di più i milanesi che tengono la pistola nel cassetto del comodino o sotto la cassa del negozio. A confermarlo sono le armerie specializzate nel settore, in grado di fornire uno spaccato reale della situazione, ancora più preciso di quello offerto dai dati ufficiali. Come rivela il titolare dell’armeria Swat di via Pagliano, in zona Fiera, «stiamo vendendo molte armi da difesa, soprattutto le pistole semiautomatiche e i revolver».
«Negli ultimi due o tre anni - spiega - questo tipo di prodotti è sempre più richiesto, nonostante la crisi economica che si fa sentire in particolare nel settore della caccia».
E aggiunge un collega: «Una parte di chi acquista le armi da difesa sono commercianti, ma la maggioranza sono comuni cittadini, oppure categorie “a rischio” come avvocati, notai, medici, orefici, testimoni di giustizia, chi dimostra insomma di poter incorrere in sequestri o di aver subito pesanti minacce. Assumere una guardia del corpo costa fino a 70 o 100 euro all’ora. Comprare una pistola è molto più economico».
Dello stesso parere il signore che gestisce l’armeria Belloni di Legnano: «Vendo soprattutto pistole semiautomatiche, sia per la difesa personale che per il tiro a volo. In media i miei clienti ne acquistano tre o quattro a settimana, per i fucili circa la metà, le armi bianche invece vanno molto meno».
Numeri ancora più elevati nel campo delle armi da difesa per l’armeria Malentacchi di Monza: «Per le pistole semiautomatiche viaggio sui 15, al massimo 20 pezzi in un mese, per le carabine da caccia al contrario solo due o tre».


«Anche se - continua - usare una semiautomatica per difesa personale spesso è un po’ come prendere la Ferrari per girare in città. Si tratta di armi ingombranti, che sparano fino a cento colpi in meno di 15 minuti. E dunque in molti per difendersi preferiscono le armi bianche come i coltelli».

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