Il boom Stranieri, un musulmano su 9 fa l’imprenditore

Oltre 230mila immigrati a Milano, 12 irregolari stimati ogni cento presenti, e moltissimi imprenditori e lavoratori autonomi.
Sono alcuni dei dati sull’immigrazione che emergono dalle ricerche delle elaborazioni dell’Ismu e dell’Osservatorio Regionale per l’integrazione e la multietnicità (Orim). Al 1° luglio 2009 i distretti socio-sanitari di Milano (con 237mila presenze) e Brescia (con 39mila) sono in Lombardia ai primi posti per numero di immigrati sul proprio territorio, davanti ai quelli di Casalpusterlengo (23mila unità), Cremona (22mila), Sesto San Giovanni e Bergamo (21mila entrambi), Desio e Mantova (oltre 20mila entrambi). Secondo elaborazioni su dati d’indagine Ismu, nonostante la crisi economica al 1° luglio 2009 gli immigrati stranieri impegnati nell’agricoltura lombarda hanno superato la soglia delle 20mila unità, a fronte delle 18,7 mila di un anno prima (+7,7%) e delle 17,5 mila di metà 2007 (+14,6%).
Dal punto di vista territoriale, i cinque sesti dell’occupazione straniera in agricoltura — pari complessivamente a quasi 17mila unità — è concentrata nelle province di Milano-Monza, Brescia, Mantova, Bergamo e Cremona; mentre più residuali sono le presenze straniere in agricoltura nelle aree di Pavia (1.200 mila unità), Varese e Lodi (circa 8-900 a testa) e, ancor più, Lecco, Como e Sondrio (circa 500 nel complesso). Secondo l’Osservatorio, nel complesso il numero di imprenditori o lavoratori autonomi di etnie musulmane variano invece tra le 10 e le 11mila unità, di cui il 55-56% a Milano.

Vi è dunque la presenza di un imprenditore o lavoratore autonomo regolare ogni 12 musulmani, con punte di massimo nella città di Milano — dove, pur comprendendo i bambini, quasi un musulmano su 9 è imprenditore o lavoratore autonomo regolare — e situazioni di minimo nella zona di Monza-Brianza, con un parallelo rapporto di uno ogni 24.

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