Era il dicembre scorso quando Tom Vanoppen, un corridore di ciclocross, accusò Tom Boonen di avergli procurato la cocaina a cui era stato positivo in un controllo antidoping. Oggi sappiamo che, molto probabilmente, quella non era unaccusa campata in aria: a fine maggio lex campione del mondo del 2005 è infatti risultato positivo proprio alla sostanza eccitante. La polizia non lo ha fermato e le perquisizioni delle case dei genitori e della compagna Lore hanno dato esito negativo. Ma, nonostante tutto, lUnione Ciclistica Internazionale non muoverà un dito: il controllo è stato effettuato in un periodo di non competizione e per questo non è prevista una sanzione. Come spiega il portavoce Uci Enrico Carpani «Tre giorni prima di una gara il controllo viene considerato fuori competizione. Se assumi cocaina prima di una gara, invece, il risultato sarà positivo».
Boonen quindi non rischia una squalifica, se non morale. Ed è proprio questo che deve preoccupare il belga. Le prime conseguenze della notizia non si sono fatte attendere: il Giro della Svizzera ha deciso di rifiutare la sua presenza alla corsa.
La lotta al doping dellUci quindi sembra perdonare luso della cocaina: i ciclisti devono solo ricordarsi di consumarla lontano dalla gara.
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