Milano Non vuole indugiare sul sensazionalismo, ma approfondire storie apparentemente lontane che invece sono molto vicine alla gente comune. Giorgio Mulè, direttore di Studio Aperto, da stasera (ore 23,10) propone su Italia Uno un nuovo programma, Borders: quattro puntate che raccontano vicende che sono «ai margini», utilizzando reportage realizzati dal canale inglese Channel4 e da servizi della redazione di Studio Aperto che mostrano storie italiane. Questa sera si affronta il problema degli obesi, le difficoltà della loro vita quotidiana e del faticoso percorso che devono affrontare per ridurre il peso. Nelle altre tre si parla delle persone affette da autismo, dei filmati estremi in rete su Internet e, in ultimo, dei serial killer. «È un programma sperimentale - spiega Mulè - perché abbiamo seguito le nostre storie per molti mesi, come nel caso di un uomo obeso di oltre 300 chili: abbiamo documentato il suo calvario per sottoporsi a unoperazione, per spostarlo hanno dovuto costruire unambulanza e un aereo speciale».
Forse si punta troppo sugli effetti spettacolari. «No, perché trattiamo i casi con delicatezza e, comunque, sono situazioni che possono riguardare, come nel caso dellalimentazione e di YouTube, tutti noi». Lidea è ripresa da un programma di Channel4. «Sì, mandiamo i loro servizi mostrando anche la professionalità delle tv straniere e, a seguire, quelli realizzati da noi in Italia». Certo non ci saranno molti giovani, pubblico di riferimento della rete, a guardare la Tv il sabato in seconda serata. «Infatti, la collocazione è un po sacrificata. Del resto, nelle sinergie delle tre reti, non cera altra possibilità. Le seconde serate, tra Matrix, Terra e, tra un po, il nuovo show di Chiambretti sono tutte occupate.
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