A bordo del filobus aria di fallimento

Debutto fallimentare per il primo filobus moderno a Roma. Almeno secondo quanto riportato da un dettagliato dossier-denuncia compilato da Alleanza Nazionale, sarebbero troppi i «guai» che corrono lungo la linea alimentata da rete elettrica che da Termini raggiunge Fidene. Centraline elettriche non adeguate, vetture insufficienti, costi di manutenzione altissimi, pressoché raddoppiati rispetto all’utilizzo di un normale bus a gasolio: questi alcuni dei problemi riscontrati in nemmeno tre mesi di attività. Era il 23 marzo, infatti, quando il sindaco Walter Veltroni tagliò il nastro della nuova linea, varata in fretta e furia nonostante già all’epoca gli operatori lamentassero ancora la non piena efficienza. «Le linee Express - sostiene Vincenzo Piso, presidente romano di An - nascono per accorciare i tempi degli spostamenti per i cittadini.

Invece con il 90 si impiega il doppio a coprire il percorso, per non parlare dello spreco di denaro pubblico: l’esperimento è costato 50 milioni di euro, tanto quanto un terzo dell’intero deficit delle casse capitoline».

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