Nelle cronache e nei commenti sul naufragio della Costa Concordia i riferimenti al Titanic, del cui affondamento questanno cade il centenario, si sono sprecati. Ma non sono stati del tutto fuori luogo.
Lei è scampata al disastro della Costa Concordia naufragata qualche giorno fa al largo dellIsola del Giglio. Il suo prozio, invece, incontrò un destino meno clemente e dal naufragio del Titanic non si salvò. Valentina Capuano, trentanni, originaria di Avellino, era tra i passeggeri della Concordia assieme al compagno, al fratello e alla compagna del fratello. Nelle fasi concitate subito dopo lincidente, i suoi ricordi sono volati ai racconti di nonna Maria, alle storie di quel prozio Giovanni, venticinquenne emigrato a Londra in cerca di lavoro e poi imbarcato come cameriere sul Titanic. «È stato davvero come rivivere quella storia - racconta Valentina -. È stato terribile, ancora adesso sono scossa e il pensiero di quello che è accaduto continua a farmi stare male, a procurarmi tachicardia e forti stati di agitazione».
E a rafforzare quella che si può definire una coincidenza, quel tipo di evento al quale i media (ma anche la gente di mare) si dimostrano da sempre molto sensibile, cè anche un altro fatto. Qualche giorno prima del naufragio, il Concordia ha ospitato un set fotografico organizzato da una rivista spagnola nel quale sono state ricreate alcune delle scene del film che nel 1997 James Cameron dedicò al transatlantico più citato del mondo, affondato nella notte fra il 16 aprile del 1912. A riferire di quella che definisce una «tragica coincidenza» è il quotidiano di Madrid El Mundo precisando che il servizio fotografico si è svolto lo scorso 21 dicembre mentre il Concordia era attraccato nel porto di Barcellona.
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