«Siamo alla Martizzazione del porto. E comunque, guardando la terna dei candidati alla presidenza dellAutorità portuale rigorosamente targati a sinistra, pare di trovarsi di fronte alla santificazione laica dei trombati»: è impietosa lanalisi del senatore di An Giorgio Bornacin sulla scelta del successore di Giovanni Novi «un tecnico, che lallora maggioranza di centrodestra aveva scelto con procedura corretta e bipartisan». Ora, invece, è tuttaltra faccenda: «Questa è la lottizzazione più sfrenata - aggiunge Bornacin -. Due candidati, legati a doppio filo a Prodi, non sono neanche genovesi. È la prima volta che succede. E pensare che, quando a suo tempo si era proposta leccellente candidatura di Tommaso Affinita, presidente dellAutorità portuale di Bari, si era sollevato un polverone! Oggi il sindaco, che usa il porto per sistemare vicende politiche interne, sponsorizza un candidato di Venezia, che è anche storicamente in conflitto con Genova». Le conseguenze non saranno morbide: «Appena arriverà la pratica in commissione parlamentare - promette il senatore di An -, scateneremo la battaglia. I giochi non sono ancora fatti».
Protesta anche il segretario nazionale della Fita, la Federazione dei trasportatori, Maurizio Longo, secondo cui «è necessario un uomo che già conosca le problematiche di questo scalo e che si renda conto della necessità di superarne le contraddizioni, prima fra tutte la sfaldatura nei rapporti fra Autorità e imprenditori portuali».
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