In Borsa arriva la «Spac», un ponte tra finanza e industria

Domani viene quotata a Piazza Affari la seconda matricola del 2011 (dopo Unione alberghi italiani) e un nuovo arrivo viene sempre salutato come un auspicio per il mercato. Questa volta, tuttavia, si tratta di qualcosa di un po’ speciale, è il debutto non tanto di una società quanto di un modello di investimento, un mix di finanza e d’industria, o meglio di finanza al servizio dell’industria: che, in definitiva, dovrebbe essere lo scopo più ragionevole di un mercato borsistico.
Si chiama Italy1 investment ed è guidata da quattro personalità di spicco nel mondo dell’economia: Vito Gamberale, Roland Berger, Florian Lahnstein e Carlo Mammola. Uomini chiave, in questo tipo di società d’investimento che gioca tutto sulla reputazione di chi la guida. Infatti è una «Spac», acronimo che sta per special purpose acquisition vehicle, importata direttamente dagli Stati Uniti (dove ne esistono un centinaio, in Europa sono solo dieci), e funziona così: i fondatori, sulla base soltanto della loro credibilità, raccolgono dei capitali; forti di questa cassa si quotano in Borsa; procedono, entro un arco di tempo prefissato, all’acquisizione di una società industriale non quotata che, a quel punto, entra automaticamente a listino; la società viene gestita sotto il controllo del nuovo azionista.
Gamberale & C. hanno fondato la loro Spac di diritto lussembrughese, hanno raccolto (da investitori professionali) 150 milioni (le richieste di quote sono state di 100 milioni superiori), e con questa cassa si quotano domani a Piazza Affari. Il loro scopo è l’acquisizione di una società industriale, in uno dei settori del made in Italy, oppure nella meccanica o nel biomedicale; 150 milioni sono una cifra significativa, presupposto per un’operazione di medie dimensioni (è la capitalizzazione di molte società quotate in Borsa). La società acquisita (non quotata) verrà fusa con Italy1, diventerà quotata a tutti gli effetti e potrà aprirsi all’azionariato diffuso (domani la Spac viene inserita nello speciale segmento Miv - mercato investment vehicles - del listino, quello degli strumenti d’investimento riservato agli operatori professionali, non ai risparmiatori). Se la Spac non individuasse, nell’arco di due anni, un’operazione degna di essere attuata, non farà altro che sciogliere e restituire il capitale agli investitori.
Il modello è simile a quello dei fondi chiusi e di private equity.

Questi, tuttavia, normalmente entrano nel capitale di società non quotate e le accompagnano alla quotazione con l’obiettivo di valorizzare e liquidare la propria quota. Qui il significato finale riguarda, invece, la gestione e lo sviluppo della società acquistata.

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