Crolla Bnp Paribas rischi per miliardi

A picco il titolo (-8%): pesa il caso Sudan

Crolla Bnp Paribas rischi per miliardi
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Ieri giornata in rosso per Bnp Paribas, che in Italia controlla Bnl, che ha ha perso in Borsa l'8% bruciando di fatto 7 miliardi di caitalizzazione. La banca francese è accusata di aver indirettamente finanziato il genocidio in Sudan, fornendo servizi bancari al regime di Omar al-Bashir tra il 1997 e il 2011. La giuria statunitense ha riconosciuto 21 milioni di dollari di risarcimento a tre querelanti-test, ma le potenziali vittime, circa 23mila persone, espongono il gruppo a un rischio di risarcimento teorico a 150 miliardi. Che però difficilmente verranno mai pagati sebbene il titolo, travolto dalle vendite, paga la prospettiva di un contenzioso miliardario che potrebbe protrarsi per anni. Bnp Paribas nega qualsiasi nesso causale diretto e prepara il ricorso, ma la pressione per trovare un accordo extragiudiziale è molto forte. Proseguire la causa fino al verdetto finale comporterebbe infatti rischi legali e reputazionali difficilmente sostenibili. Il contenzioso rimane quindi aperto, ma tutto lascia pensare che la banca opterà per una soluzione negoziata, piuttosto che affrontare un potenziale maxi-risarcimento in tribunale.

Non è la prima volta che il colosso parigino finisce nel mirino delle

autorità americane: nel 2014 aveva già pagato 8,9 miliardi per la violazione delle sanzioni su Cuba, Iran e Sudan. Il nuovo caso riporta l'attenzione sui rischi legali connessi alle operazioni con paesi soggetti a embargo.

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