da Milano
Piazza Affari volta le spalle alla Banca popolare di Milano: il gruppo ha ceduto il 2,1% a quota 11,343 euro, schiacciato anche dalla pagella della banca daffari Cheuvreux che ha ridotto le proprie prospettive sul titolo. Oltre al raffreddarsi dellipotesi di una scalata, a impensierire gli analisti è la prospettiva di un aggiornamento del piano industriale per la crescita «solitaria» del gruppo dopo il naufragio dellaggregazione con Bper. In particolare, il direttore generale Fabrizio Viola avrebbe prannunciato ai fondi Usa lintenzione di controbilanciare limpatto delle nuove normative con un taglio dei costi.
Il progetto, ricostruito ieri dal Sole-24 ore, è finalizzato a salvaguardare gli obiettivi prefissati, ed è interpretato da molti operatori come la premessa di un possibile allarme utili per Piazza Meda vista anche la difficoltà di intervenire sul personale in un gruppo dove è elevata linfluenza dei sindacati interni sul cda. Dopo aver bocciato la fusione con Modena, una parte dei sindacati medita di «ritirare» la propria fiducia al presidente Roberto Mazzotta che tuttavia non intende dimettersi. Ecco perchí lidea sarebbe quella di indurre la maggioranza del board a fare un passo indietro. Il primo appuntamento utile è la riunione del 24 luglio ma chi conosce bene i meccanismi interni a Bipiemme ritiene più probabile che la resa dei conti avvenga a settembre.
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