La settimana che si apre in Borsa potrebbe essere ancora dominata dal «nervosismo» degli operatori. Daltronde, «il rischio default cè», come ha detto ieri lad di Intesa Corrado Passera ieri a In Onda pur rilevando che una maxi-patrimoniale come quella proposta da Alessandro Profumo per rimettere i conti a posto sarebbe «esagerata». I recuperi «tecnici» della scorsa ottava potrebbero perciò lasciare spazio a nuove inversioni di tendenza se la mancanza di coordinamento tra Eurolandia e Paesi G7 inducesse i mercati al pessimismo. La maxi-immissione di liquidità delle grandi banche centrali ha rassicurato gli investitori, ma oggi si apre unaltra pagina. «Era difficile aspettarsi qualcosa di clamoroso dallEcofin - sottolinea Gianluca Verzelli vicedirettore centrale di Banca Akros - e ora che anche il problema del declassamento di Moodys è stato rinviato, i driver potrebbero essere come al solito i dati macro Usa ed eventuali nuovi ribassi del comparto bancario francese», colpito dai downgrade. Insomma, la prudenza potrebbe nuovamente recitare un ruolo primario considerato che gli effetti dellallargamento degli spread dei titoli di Stato Ue dei Paesi a rischio si sono riflessi anche alle obbligazioni emesse da banche e da società industriali. In ogni caso, più che il meeting dellFmi peseranno le scelte della Fed per contenere gli impatti della recessione negli Usa.
«La vera incertezza - spiega un trader - è la carenza di leadership nella gestione della crisi greca.
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