da Milano
Si vedranno anche i soci del patto di sindacato, giovedì prossimo: lassemblea è convocata per le 10, il direttivo mezzora dopo. Poi proseguirà la maratona di comitati e consigli, tutti convocati ieri, per chiudere la partita della governance duale e licenziare lo statuto che sancisce il ritorno al consiglio damministrazione.
Ieri la Borsa ha brindato alla ritrovata unità dintenti nella banca daffari: il titolo ha chiuso in rialzo del 3% a 9,9 euro fra scambi molto intensi. Segno che il mercato ha apprezzato sia il ruolo che i manager si sono ritagliati nella nuova governance (tutti e 5 gli operativi sono entrati in cda ed esecutivo), sia il ritorno di Mediobanca a una centralità di sistema che, al di là del business di banca daffari, è evidentemente considerato un atout dagli analisti.
Secondo analisti e operatori laccordo, al di là dei suoi contenuti, evita, «in un momento difficile per tutti, il rischio di una pericolosa impasse» fra i dirigenti spalleggiati da Unicredit e i principali soci guidati da Geronzi, che si sarebbe ripercossa sullintero sistema finanziario nazionale. Lintesa sembra comunque «salvaguardare lautonomia del management», un punto che il mercato temeva di veder a rischio e che avrebbe avuto severe conseguenze sul corso azionario del titolo. Giovedì prossimo potrà essere convocata lassemblea dei soci del 28 ottobre sul bilancio anche in sede straordinaria per poter così approvare formalmente la riforma dopo che questa sarà passata al vaglio di Bankitalia. Una scadenza fortemente voluta dal presidente del consiglio di sorveglianza Cesare Geronzi anche nei momenti più difficili per le trattative con i manager. La soluzione: un cda unico allargato a 22 componenti.
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