Borse, l'Europa non crede nel cambiamento: ribassi Wall Street perde terreno

Smaltita l’euforia delle elezioni gli investitori tornano a tremare. Crolla la fiducia dei consumatori. Milano chiude in rosso: -1,21%. Rialzi in Asia

Borse, l'Europa non crede 
nel cambiamento: ribassi 
Wall Street perde terreno

Milano - Nel giorno in cui gli Stati Uniti acclamano Barack Obama presidente, chiudono in rosso le Borse europee, su prese di beneficio dopo i forti acquisti di ieri. A Parigi il Cac40 ha perso l’1,98%, a Francoforte il Dax il 2,11%, a Londra il Ftse100 a Milano il Mibtel l’1,21%, a Zurigo lo Smi il 3,48%, ad Amsterdam l’Aex il 4,03%. Anche la Borsa Usa sta viaggiando in territorio negativo. "I listini avevano già scontato ieri gran parte dell’euforia legata alla probabile vittoria di Obama e oggi sono scattati i realizzi", spiega un operatore.

Doccia fredda per l'Europa All’indomani del rally delle piazze del Vecchio Continente e di Wall Street, euforiche sulle attese per l’esito del voto Usa, sui mercati sono ritornate le vendite e l’attenzione è nuovamente posta sui fondamentali dell’economia americana e globale. Dall’Europa sono giunte alcune trimestrali negative mentre brutte notizie sono arrivate dal mercato del lavoro degli Stati Uniti, con gli annunci di licenziamenti che sono balzati del 19% a ottobre rispetto al mese precedente, attestandosi al livello più alto in quasi cinque anni. Inoltre, l’indice l’Ism servizi è sceso a quota 44,4 punti, oltre le previsioni. 

Piazza Affari negativa Le prese di beneficio dopo i recenti recuperi e le nuove conferme dai dati macro Usa sulla fase recessiva dell’economia prevalgono sull’effetto Obama e anche piazza Affari, come Wall Street e le altre borse europee, chiude in calo la seduta: il Mibtel segna una flessione dell’1,21% a quota 17.536 con scambi per un controvalore di 2,7 miliardi, in linea con le contenute medie del periodo. Le vendite sono prevalse sui principali valori, con l’eccezione di alcuni fra i maggiori titoli bancari (compreso Unicredit), Telecom e pochi altri valori. La Borsa è alle prese, oltre che con la congiuntura economica globale, con i conti trimestrali delle società quotate, che vengono esaminati e resi noti proprio in questi giorni. Inoltre, il mercato è reduce da una serie di 5 rialzi consecutivi che avevano fatto recuperare, dal minimo della scorsa settimana a ieri, oltre il 20% agli indici: fisiologico, quindi, che oggi su molti titoli siano prevalsi i profit taking. 

Wall Street negativa L’entusiasmo suscitato dall’elezione del nuovo presidente Usa non contagia Wall Street che allarga ancora le perdite e cede oltre il 3%. Il Dow Jones si avvicina alla soglia dei 9.300 punti e lascia sul terreno il 3,13%. Il Nasdaq flette del 3,27%, l’S&p-500 del 3,12%.

I mercati arabi festeggiano Hanno chiuso tutte con il segno più le borse dei paesi arabi del Golfo nel giorno in cui gli Stati Uniti hanno eletto il democratico Barak Obama come presidente. I maggiori guadagni sono quelli registrati a Mosqat, dove la borsa ha chiuso con un +5,89%, spinta verso l’alto dal buon andamento dei titoli bancari e cementiferi. Buona anche la performance di Doha, che ha chiuso con un guadagno del 2%, e Abu Dhabi, con +1,51%. Piatte invece Dubai con +0,06%, Manama con +0,61% e Kuwait City con +0,72%.

Mercati asiatici al rialzo I mercati asiatici festeggiano la schiacciante vittoria del candidato democratico, Barack Obama, alle presidenziali Usa. I mercati vedono nel presidente nero il simbolo del cambiamento. Così Tokyo è balzata del 4,46%, Seoul del 2,44%, Sydney il 2,88% e la borsa della Nuova Zelanda dell’1,47%. Bene anche Hong Kong che sale del 5,65%. L’annuncio della vittoria di Obama è arrivata mentre la maggior parte delle piazze asiatiche stava contrattando. Il verdetto, comunque, era già nell’aria, atteso anche da Wall Street, salita con convinzione, con il Dow Jones balzato del 3,28%. "La vittoria di obama indica che gli americani vogliono più riforme. Questo potrebbe spingere wall street", ha commentato Jackson Wong, trader di Tanrich a Hong Kong.

"I mercati generalmente preferiscono un presidente repubblicano, ma questa volta hanno festeggiano quello democratico", ha fatto eco un altro operatore giapponese. Le borse asiatiche hanno apprezzato anche il fatto che la vittoria è stata schiacciante, cosicché questo dovrebbe comportare minore incertezza sul piano politico.

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