Economia

Borse Male il mercato del lavoro Usa, i listini ancora in altalena

Non è bastato l’inatteso aumento delle vendite al dettaglio Usa, né l’ormai certo via libera, nella giornata di oggi da parte del Congresso, al piano di stimolo economico da 789 miliardi di dollari messo a punto da Barack Obama: è ancora buio sulle Borse mondiali, in forte calo anche ieri dopo la tregua di mercoledì. È ancora scivolata Wall Street (-0,4% il Dow Jones, +0,61% il Nasdaq), sono di nuovo stati colpiti dalle sindrome del ribasso i listini europei, dove le flessioni sono anche state superiori al 2%, come nel caso di Francoforte, Parigi e Milano (-2,24%). A spaventare i listini, le cattive notizie in arrivo per l’ennesima volta dal mercato del lavoro a stelle e strisce: il numero complessivo dei sussidi di disoccupazione è rimasto inchiodato su livelli record, poco al di sotto dei 5 milioni. Obama ha promesso la creazione di tre-quattro milioni di posti, ha più volte evocato lo spettro di una catastrofe se non fossero state prese rapidamente delle contromisure, ma lo scetticismo sull’efficacia del pacchetto di stimolo sembra crescere giorno dopo giorno. E rende meno dolce la vittoria ottenuta dal neopresidente senza l’assalto alla diligenza visto durante il tormentato iter parlamentare del piano Paulson.
Il mercato sembra, inoltre, dover smaltire ancora la delusione per le misure salva-banche annunciate martedì scorso dal segretario al Tesoro, Tim Geithner, mentre il numero delle notifiche per mancato rimborso dei mutui rimane del 18% più alto rispetto a un anno fa. Senza contare che i prezzi delle case esistenti monofamiliari si sono abbassati del 12,4% nel quarto trimestre e al livello minimo dal 2003.
In un contesto simile, è passato sotto silenzio l’aumento dell’1% delle vendite al dettaglio di gennaio, l’andamento migliore dall’inizio della recessione (dicembre 2007).

Secondo gli analisti, il risultato corregge i forti cali della stagione dello shopping natalizio (-3% in dicembre, -2,4 in novembre), piuttosto che segnalare la ripresa delle spese dei consumatori.

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