Borse, nuovo tonfo: Europa brucia 144 miliardi

Sui mercati ha pesato la decisione del governo tedesco di vietare le vendite allo scoperto. Arretrano tutte le borse. Piazza Affari perde il 3,45%. Sotto pressione i titoli finanziari. Londra -2,81%, Francoforte -2,72% Parigi -2,92%. La cancelliera tedesca Merkel: se crolla l'euro crolla l'Europa

Borse, nuovo tonfo: Europa brucia 144 miliardi

Milano - Giornata da brivido per le Borse europee che hanno bruciato 144 miliardi di euro in capitalizzazione, trascinate in profondo rosso dalla stretta decisa unilateralmente dalla Germania sulle vendite allo scoperto sui titoli di stato. L’indice Dj Stoxx 600, che fotografa l’andamento del piazze principali del Vecchio Continente, ha perso oltre 3 punti percentuali. Avvio molto pesante dopo la decisione tedesca, chiusura ancor peggiore sulla scia dell’andamento negativo di Wall Street. Hanno sofferto tutte le Borse e tutti i comparti, segno che l’incertezza sulla sostenibilità dei debiti pubblici di alcuni Paesi continua ad aumentare la volatilità dei mercati. Malissimo sono andati i titoli bancari (Euro Stoxx -3,7%), gli assicurativi (-3,4%), le risorse di base (-4,9%), le costruzioni (-3,5%), gli energetici (-2,8%), i servizi finanziari (-2,7%) i tecnologici (-2,7%), la chimica (-2,5%) e i media (-2,5%).

Le Borse europee A Piazza Affari il Ftse Mib ha perso il 3,45% a 19.612 punti, dopo avere ceduto oltre il 4% in mattinata, e l’All Share segna -3,3% a 20.200 punti. In forte crescita i volumi scambiati, pari a oltre 6,4 miliardi di controvalore. Le altre chiusure: a Parigi Cac40-2,9%, a Francoforte Dax -2,7%, a Londra Ftse100 -2,8%, a Madrid Ibex35 -2,6% e a Lisbona Portugal Psi-20 -1,9%.

Milano: sotto pressione i finanziari A Piazza Affari a picco i finanziari con Unicredit (-5,9%), Intesa (-4,7%), Fonsai (-3,6%), Generali (-3,6%), Mediobanca (-3,2%) e Mediolanum (-3,1%).

Molto male anche gli energetici con Saipem (-5,8%) ed Edison (-4,9%), le holding con Cir (-4,8%) ed Exor (-3,4%), le costruzioni con Impregilo (-4,4%) e Italcementi (-4%), i media con Mondadori (-3,7%) ed Espresso (-3,4%). A limitare i danni sono state solo alcuni utility, classici titoli difensivi, come Terna (-0,2%) e Acea (-0,8%). 

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