Ci si sono messi il presidente Bush, il segretario al Tesoro Henry Paulson e il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke. Lintervento a favore dei due colossi finanziari Freddie Mac e Fannie Mae ha mostrato che le autorità americane ce la metteranno tutta per mettere il sistema finanziario americano al riparo dal dissesto ma la Borsa Usa, e con lei tutte le principali piazze finanziarie mondiali, hanno archiviato unaltra giornata in perdita. Anche perché, Freddie e Fannie a parte, le autorità americane ieri non hanno potuto far altro che ammettere i problemi. Bernanke al Senato ha detto che leconomia americana si trova ad affrontare «numerose difficoltà» e che i mercati finanziari sono sottoposti a uno «stress considerevole». Non solo, la politica monetaria si trova nellimbarazzante situazione di affrontare insieme rallentamento economico e inflazione: «La possibilità di prezzi più alti per lenergia e di una ancora più profonda contrazione del mercato immobiliare rappresentano significativi rischi al ribasso per le prospettive di crescita - ha detto -. Allo stesso tempo, i rischi al rialzo per le prospettive di inflazione si sono intensificati».
A Wall Street lindice Nasdaq ha chiuso a più 0,13 e il Dow Jones a meno 0,85%. Ma le Borse europee hanno fatto peggio, bruciando in una sola seduta un controvalore di 147 miliardi di euro. Un andamento che avrebbe potuto essere ancor peggiore se il prezzo del petrolio ieri non avesse fatto retromarcia, scendendo a 139 dollari al barile, per ragioni che si possono attribuire a più motivi. Alla volontà di Bush di sfruttare i giacimenti americani off shore, al rallentamento economico (che fa calare la domanda), oppure a ricoperture della speculazione a termine.
Il Dj Stoxx 600, che raccoglie i titoli europei più capitalizzati, ha perso quasi il 2,2%. Lindice Ftse 100 di Londra ha lasciato sul terreno il 2,42%, il Cac 40 di Parigi l1,96% e il Dax 30 di Francoforte l1,91%. Piazza Affari ha archiviato la seduta in calo del 2,5% con il Mibtel a 20836 punti. Tra i titoli più colpiti della giornata in Europa i bancari, con Royal Bank of Scotland che ha perso il 7% e Fortis che ha perso oltre il 10%.
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