A dispetto dell'apertura di Silvio Berlusconi, che ieri aveva tentato di mediare sulla spaccatura con la Lega, annunciando per oggi anche un incontro con Umberto Bossi, il leader dei lumbard non ci sta. Lascia Montecitorio, ma ai microfono dei cronisti, che gli chiedono se stia per incontrarsi con l'ex premier ribatte con un "no" difficile da fraintendere.
Non solo. Il senatore leghista sottolinea anche di non avere sentito Berlusconi neppure per via telefonica. "Se vedessi Berlusconi mi metterei a ridere", commenta Bossi, ritornando su quello che ormai è diventato un suo personale leitmotiv, ovvero l'appoggio del Cav "a un governo che fa tutto il contrario di quello che faceva lui prima".
Bossi non è tenero con Berlusconi, ma non lo è neppure con Monti e se in questi giorni l'opposizione della Lega in Aula si è fatta sentire prepotentemente, il Coordinatore delle segreterie nazionali, Roberto Calderoli, annuncia per domenica 22 gennaio una protesta a Milano, volta a far sentire al Governo tutta la contrarietà della Lega alle misure previste dalla manovra economica, "in particolare quelle sulla casa e sulle pensioni".
In serata il Cav ha risposto a Bossi con una battuta, confermando di non essere riuscito a incontrarlo e facendo presente che anche lui avrebbe potuto buttare la questione sullo scherzo, dicendo che "Bossi fa piangere", ma non lo ha fatto.
Il leader del Pdl ha poi negato che tra il suo partito e la Lega ci sia stata una spaccatura, commentando invece gli avvenimenti degli ultimi giorni con un: "Un conto è ciò che appare un conto è ciò che è". Secondo Berlusconi Bossi starebbe semplicemente cercando di attirare più consensi, mentre la Lega non sarebbe cambiata affatto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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