Roma - "Non è vero che Berlusconi vuole un riequilibrio dei poteri". Il ministro delle Riforme, Umberto Bossi, nega che ci sia in atto uno scontro tra la presidenza del Consiglio e il Quirinale. Quindi, si dice favorevole ad una riforma in senso presidenzialista, ma "solo a certe condizioni". Ovvero: "con equilibrio tra i poteri". Per altro, ricorda il leader leghista, "io nella devolution il presidenzialismo l’avevo messo, ma c’era anche un sistema di pesi e contrappesi".
I rapporti Palazzo Chigi-Quirinale "È sempre stato il presidente della Repubblica ad intervenire sui decreti", dice il leader del Carroccio. "Il problema è stato la lettera su Eluana. Quella è stato un errore. Ma come non c’era urgenza di intervenire? Ma se stava morendo". Per Bossi quindi la missiva del Colle ha prodotto "l’effetto contrario". "I ministri - osserva - si sono detti: 'Ma allora non contiamo nulla'". Per il ministro delle Riforme tuttavia non c’è nessun problema con Napolitano che, anzi, "è una figura di garanzia" ed è giusto che faccia da scudo "al potere di decretazione: c’è una storia - conclude Bossi - che non si può cancellare ed è giusto che ci sia un equilibrio dei poteri".
Pacchetto sicurezza necessario Quelle approvate nel pacchetto sicurezza "non sono leggi razziali", anzi "sono cose che andavano fatte". "Per fortuna" il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, le ha fatte. Il leader della Lega Nord difende i provvedimenti approvati su proposta del Carroccio e in particolare del titolare del Viminale.
E alle critiche avanzate in un editoriale da Famiglia Cristiana, il leader del Carroccio replica: "Non la leggo, e non voglio neanche fargli pubblicità. Loro non ammettono il diritto della gente di essere radicati nel proprio ambiente, pensano solo al Paradiso, ma per noi esiste anche il paradiso in terra".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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