Bossi: «Formigoni resti al Pirellone»

«Se lascia dà un’arma alla sinistra che ci accuserà di pensare alle poltrone»

«Se lasciasse il Pirellone darebbe un’arma alla sinistra per dire che noi ci muoviamo non nel rispetto delle istituzioni, ma con logiche di poltrone». Ad aprire il «caso» sulla candidatura al Senato di Roberto Formigoni era stato proprio lui, Umberto Bossi, quando - circa tre settimane fa - mise (insieme al ministro leghista Maroni) i paletti ad un possibile inserimento del governatore lombardo nelle liste elettorali («se va a Roma torna poi a Milano, perché in Lombardia non si riandrà a votare»). Oggi è ancora lui, l’Umberto da Gemonio, a sguainare lo spadone lùmbard e a ribadire le contrarietà della Lega nei confronti di quella candidatura, e lo fa dalle pagine di «Panorama» con un’intervista pubblicata sul numero da stamani in edicola. Un’ennesima «precisazione» che arriva dopo lo strano (e voluto) silenzio professato dagli uomini del Carroccio negli ultimi giorni sul tema politico più dibattuto del momento.
Parole, quelle di Bossi, alle quali ieri è stato proprio Formigoni a non voler replicare. Cosa che invece il governatore ha fatto nei confronti del suo «collega» del Friuli, Riccardo Illy, secondo il quale la candidatura di Formigoni rappresenterebbe «uno specchietto per le allodole». «Il collega presidente - è stata la replica formigoniana - avendo visti frustrati i propri programmi politici, scarica ora su dei candidati veri la propria delusione. Mi ricorda la favola della volpe e l’uva: la volpe, non riuscendo a raggiungere l’uva, rinunciò dicendo che era acerba. Anche Illy si è accorto che i suoi prodotti politici sono acerbi».


Formigoni ha poi definito «giusta» la decisione di fissare al 28 maggio le elezioni amministrative, «perché non interferisce con scadenze istituzionali importanti». Ovvero: formazione del nuovo Governo ed elezione del nuovo capo dello Stato. Non cambia però l’obiettivo, «che è sempre la vittoria. Come abbiamo vinto in Regione dobbiamo vincere il 9 aprile e poi nei Comuni».

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