Per ora soddisfatti, restano vigili i produttori di latte lombardi aderenti a Copagri (Confederazione produttori agricoli) che, dopo otto giorni di protesta, nel tardo pomeriggio di ieri hanno sgomberato il presidio che avevano allestito nei pressi del palazzo della Regione Lombardia.
«Riteniamo per ora sufficienti le garanzie ottenute», ha dichiarato al termine della giornata di protesta spiega il presidente dellassociazione lombarda, Roberto Cavaliere.
Dallassociazione, un ringraziamento al prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi, che ha mostrato «ampia disponibilità a coordinare un tavolo di confronto» con il ministro delle Politiche agricole e forestali Giancarlo Galan. «Già da domani (oggi per chi legge, ndr) in un incontro in prefettura - ha spiegato Cavaliere - si definirà il metodo, il giorno ed il luogo del confronto».
«Determinante», secondo Copagri, la posizione politica espressa dal vicepresidente della Regione Lombardia Andrea Gibelli e dal neo consigliere Renzo Bossi. Che ieri, poco dopo le 13.30, hanno raggiunto il presidio dei manifestanti, dando loro ampie garanzie di una volontà espressa sia in ambito regionale che in ambito nazionale dal ministro per le Riforme Umberto Bossi di proporre un emendamento che congeli le multe comminate fino al 31 dicembre.
«Per ora ci riteniamo soddisfatti - continua Cavaliere-. Continueremo a lavorare sui tavoli tecnici attraverso la prefettura di Milano nei confronti del ministro Galan e direttamente con la Direzione generale agricoltura. Occorre che la volontà politica di una proroga, che per altro deve ancora concretizzarsi - prosegue - non sia fine a se stessa ma dia la possibilità di avere il tempo sufficiente per trovare definitivamente le giuste soluzioni».
«È vitale - conclude sempre il presidente di Copagri - che il governo sia consapevole che, se non si trova immediata soluzione, migliaia di aziende sono a rischio chiusura. Ecco perché non cè più tempo, dobbiamo agire subito, a rischio cè la sicurezza degli italiani. Dobbiamo continuare a garantire loro di consumare il buon latte e derivati italiani e non le mozzarelle blu».
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